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Ancona, 18 luglio 2018 – La sicurezza sul lavoro è un tema ricorrente che cattura la nostra attenzione soprattutto quando a fare notizia sono gli incidenti che lasciano molta tristezza.
Nonostante leggi, decreti, accordi e regolamenti in cui sono elencate e descritte tutte le misure di tutela e gli obblighi da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori, ad oggi la situazione non sembra migliorare.
Le norme non bastano? Occorrono maggiori controlli? Cosa c’è che non funziona?
La sicurezza sul lavoro fa pensare ad un processo nel quale le persone coinvolte diventano esperte a svolgere determinate attività conoscendone i rischi, affrontando perciò in modo più preparato e cosciente le situazioni di pericolo che possono incontrare svolgendo la propria attività lavorativa.
Sembra, quindi, che la sicurezza sul lavoro sia fortemente supportata dal cambiamento dei comportamenti rivolti alla sicurezza, visti non come imposti, ma accettati quale parte integrante della propria attività.
(Video esplicativo)
L’accettazione di un comportamento condiviso presuppone un completo coinvolgimento delle persone nelle attività. Persone che accomunate dalla stessa visione di prevenzione, non solo a livello teorico ma anche a livello pratico, assumono un atteggiamento proattivo verso l’obiettivo di avviare ed applicare pratiche per il miglioramento della sicurezza dei lavoratori, sia nei contesti operativi interni, sia al di fuori degli stessi.
È fondamentale quindi, che tutto il personale delle aziende: datore di lavoro, i quadri, il management, i singoli lavoratori, ognuno nel proprio ambito di competenza, comprendano i problemi connessi alla sicurezza ed alla tutela della salute. In tutto questo, la formazione del personale gioca un ruolo fondamentale per far comprendere il contesto operativo e legislativo in cui operare.
La sicurezza sul lavoro non è mai troppa, scopri di più sui requisiti della formazione obbligatoria.
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