Fabriano, 22 giugno 2018 – Le tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil respingono con fermezza la procedura di licenziamento collettivo per 59 lavoratori (su 147 occupati), avanzata dall’azienda Astaldi lo scorso lunedì 18 giugno.
L’Astaldi, esecutrice dei lavori del raddoppio della SS76 e Pedemontana delle Marche, in quel’occasione aveva dichiarato un esubero strutturale di 14 impiegati e 45 operai operanti nei cantieri di Cancelli e Borgo Tufico.

In particolare, l’azienda ha sostenuto la sostanziale impossibilità di andare avanti nelle lavorazioni nei tempi ipotizzati, dopo che nelle sedute del CIPE del 26 aprile u.s. e successive non sono entrati in discussione i finanziamenti del terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche e la perizia 6 del lotto 1.1.
La commessa, come si ricorderà, ha subito già due stop (per alterne vicende societarie BTP – IMPRESA). Un terzo, a detta dei sindacati, «determinerebbe la semplice constatazione dell’impossibilità della realizzazione dell’opera».
Dopo numerosi incontri tra Quadrilatero in qualità di committente e i tre sindacati, dove la prima aveva fornito ampie rassicurazioni alle seconde sul finanziamento da parte del CIPE delle perizie, le organizzazioni sindacali ritengono Quadrilatero non esente da responsabilità per la situazione di blocco delle lavorazioni che si determinerà, reputando: «incredibile ricorrere ad una riduzione del personale quando ci sono ancora oltre 174 milioni di euro di lavorazioni da eseguire, diversi chilometri di strada e svariate gallerie da consegnare».

Così come ritengono incredibile che un’opera strategica per il territorio regionale possa non vedere la luce, con evidenti ricadute economiche anche per le aree colpite dal sisma: «relativamente alla mancata realizzazione della Pedemontana delle Marche».
Per queste ragioni, le segreterie provinciali di Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil dopo le assemblee dei lavoratori tenutesi lo scorso mercoledì, hanno proclamato per ieri e oggi due giornate di mobilitazione presso i cantieri della Quadrilatero e contemporaneamente richiesto un incontro ad Astaldi.
«L’invito – sottolineano i sindacati – è che Astaldi, Anas, Quadrilatero, Regione e Comune di Fabriano, facciano la propria parte per sbloccare questa situazione. Quello che occorrerebbe – sostengono – è una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti, per evitare che una delle poche opere pubbliche finanziate in Italia diventi l’ennesima incompiuta a danno del territorio e dei cittadini».
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