La Ragaini Radiatori Spa di Loreto, che produce radiatori in alluminio per il mercato italiano ed europeo e che ha uno stabilimento anche in Romania, ha comunicato alle organizzazioni sindacali ed alla Rsu l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 166 dipendenti su 320 attualmente in forza, cosi suddivisi: 1 quadro, 23 impiegati e 142 operai.
L’azienda, sorta negli anni ‘70 grazie all’intuito dei fratelli Ragaini, dopo anni di solidità finanziaria con l’avvento della crisi economica ha iniziato a perdere quote di mercato, soprattutto all’estero. In crisi ormai da un decennio, e non avendo mai investito seriamente nel processo produttivo, è andata fuori mercato.

Già utilizzati quasi interamente gli ammortizzatori sociali a disposizione, ha accumulando ritardi nei pagamenti degli stipendi, oltre ai mancati pagamenti di altre spettanze contrattuali.
Recentemente, aveva richiesto un ultimo periodo di cassa integrazione straordinaria che doveva scadere a dicembre, firmando con i sindacati di categoria e le Rsu un accordo che prevedeva il recupero di arretrati e il pagamento per conto dei lavoratori di retribuzioni trattenute impropriamente dall’azienda.
Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e le Rsu Ragaini Radiatori, esprimono forte preoccupazione per quanto sta accadendo e sollecitano le istituzioni politiche del territorio e della Regione Marche affinché questa nuova crisi non vada a sommarsi alle altre già esistenti su un territorio già martoriato dalla perdita di posti di lavoro.
Domani, giovedì 25 maggio presso la sede di Confindustria Ancona, è convocato l’incontro tra sindacati e azienda per trovare tutte le soluzioni possibili per scongiurare i 166 licenziamenti annunciati. Se così non fosse, sarebbe un duro colpo per Loreto, Ragaini Radiatori è un’azienda di peso nel territorio che, oltre a fornire lavoro a centinaia di dipendenti, coinvolge un notevole indotto.