Argomenti per categorie

Castelfidardo: i lati oscuri del reddito di cittadinanza

Continua la polemica. Le opposizioni pronte a chiedere un Consiglio comunale urgente

Castelfidardo – Non si placa la polemica nei confronti del reddito di cittadinanza messo in atto dall’Amministrazione fidardense. La diatriba, partita dai banchi dell’opposizione è addirittura approdata sul terzo canale della rete televisiva di Stato.

Che questo sistema abbia messo in luce a Castelfidardo gravi problematiche è ormai assodato. Non solo per il licenziamento, da parte di una cooperativa che ha un appalto con il Comune, di una addetta per dare spazio ad una inserviente proveniente dal reddito, ma anche per il fatto che una azienda vi abbia attinto pur avendo personale in mobilità e cassa integrazione.

Il consigliere di minoranza Lorenzo Catraro, di Uniti per Castelfidardo

Le opposizioni: Solidarietà Popolare, PD – BiC, Uniti per Castelfidardo – Cittadini Attivi, hanno deciso congiuntamente di chiedere nei prossimi giorni la convocazione di un Consiglio comunale urgente dal quale pretendono una serie articolata di risposte.

Insieme hanno i numeri per farlo.

La questione, dicono i sei consiglieri, non può passare, come i 5 Stelle stanno tentando di fare, unicamente come semplice accanimento delle minoranze.

«Troppo sbrigativo per il sindaco – fanno sapere i sei – scrivere: ‘tanto rumore per un solo caso’, ammettendo dunque quanto accaduto, per poi affrettarsi a precisare: ‘che poi abbiamo corretto’».

Enrico Santini, consigliere di minoranza di PD-Bene in Comune

Qui le criticità sono multiple e serie. Ma quello che maggiormente i consiglieri di minoranza contestano alla giunta 5 Stelle, che dal 2016 amministra la città di Castelfidardo, è il fatto di aver messo in pedi un meccanismo senza il coinvolgimento di nessuno.

Ed in queste ore emergono altri aspetti poco chiari, come fanno notare all’unisono i sei.   «Se quello che chiamano mistificando “Reddito di cittadinanza” è fatto per aiutare i soggetti in difficoltà, perché chi ha già svolto il reddito non potrà rifarlo l’anno successivo? Forse 400 euro per sei mesi possono aver risolto i problemi di una famiglia? Un vincolo questo non presente invece per le aziende».

«A questo punto viene da pensare – affermano i consiglieri di opposizione – che questa misura così studiata sia stata pensata più per favorire le aziende, e meno chi è in vera difficoltà».

Le opposizioni questa volta vogliono vederci chiaro. Anche perché qui si sta parlando, per i due anni del progetto, di un esborso di denaro pubblico per 188 mila euro.