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Ancona: Porto Interporto e Aeroporto secondo Cgil

L’abbattimento dei silos al Porto e il problema dell’occupazione. Lo sviluppo del trasporto merci su rotaia, la nuova gara di Aerdorica spa e l’inserimento della clausola sociale per la salvaguardia dell’ occupazione.

Ancona, 24 agosto 2018 – La Filt Cgil Marche, dopo i recenti fatti di cronaca, riflette sulla questione della mobilità delle persone e delle merci anche nella nostra Regione e ritiene che infrastrutture, manuntenzioni, reti, si leghino all’occupazione che potrà aumentare se si faranno scelte oculate e strategiche. In caso contrario si avranno contraccolpi negativi sulla stessa.

Il porto di Ancona (foto d’archivio)

Porto

Lo sviluppo infrastrutturale impresso al porto e l’aumento del traffico dei passeggeri non può far dimenticare la sua caratteristica multipurpose, cioè con diverse merceologie di prodotto e diversi operatori. Secondo il sindacato di Via Primo Maggio questa peculiarità del porto di Ancona deve rimanere anche nel futuro.

La questione dei Silos e del loro abbattimento, gestiti in parte dalla Silos Sai e da Casillo Silos Granai, dismetteranno l’attività tra un anno e mezzo. Ciò pone la questione della ricollocazione di circa 13 lavoratori. L’accordo siglato fra le parti datoriali e i sindacati, il cosiddetto Piano per il lavoro del Porto, può essere una risposta ma vanno attivati tutti quei soggetti pubblici e privati che consentano la ricollocazione di questo personale in altre aziende interne al porto.

Interporto

Per questo la Filt, unitamente alle altre sigle sindacali, ha chiesto un incontro alla Regione e al Comune di Ancona assieme all’Autority per trovare soluzioni. Inoltre, la questione dei cereali e delle granaglie si lega perfettamente con l’intesa avvenuta tra Interporto Marche e la società anconetana di logistica Dpa scarl, che hanno siglato un contratto di rent to buy della durata di sei anni più sei, che affiderà alla Dpa la gestione del piazzale intermodale e dei servizi di scambio gomma-rotaia, in previsione di un eventuale acquisto.

Il contratto prevede la cessione, per un affitto di 170mila euro annui, di un piazzale di 100 mila metri quadrati alla società che ne farà uno snodo per container e di stoccaggio merci (cereali e siderurgici), tra Nord Europa e Sud Italia, garantendo la movimentazione anche su rotaia.

Rete Ferroviaria Italiana completerà l’ultimo miglio di rotaie e aprirà la stazione nel piazzale, ciò consentirà alla struttura di lavorare come un vero Interporto, a servizio di tutta la regione e anche degli operatori che hanno investito in questa zona. Una battaglia portata avanti dalla Filt Cgil che da anni spinge per rivitalizzare il trasporto di merci su Rotaia: si eviterebbero danni ambientali e alla salute delle persone; sovraccarichi delle infrastrutture eccetera, senza tenere conto che l’UE ha chiesto all’ Italia di aumentare fino al 30% il trasporto su rotaia della merce, attualmente intorno al 6%.

I due  progetti, che dovrebbero decollare a brevissimo nell’ambito dell’accordo siglato l’11 agosto scorso, prevedono due poli distributivi: il primo di prodotti siderurgici, con una coppia di treni settimanali nella fase iniziale, per rifornire le acciaierie del Nord e Sud Italia; il secondo riguarda una distribuzione dei cereali su treno per le aziende trasformatrici.

Questa seconda ipotesi si sposerebbe benissimo con l’individuazione di tecniche di scarico delle granaglie al porto diverse dai tradizionali silos e il mantenimento del Porto multipurpose, dal momento che il porto di Ancona è dotato un binario  ferroviario interno per il trasporto della merce.

Il  terzo progetto, quello cioè della realizzazione del magazzino centralizzato Asur del farmaco e del numero unico delle emergenze Interporto si è aggiudicato la gara. La struttura intermodale diventerà quindi un polo logistico per tutto il servizio sanitario delle Marche; le risorse finanziarie provenienti da questa operazione consentiranno alla società il ripianamento del debito maturato negli ultimi 10 anni, circa 10 milioni di euro.

Aeroporto di Ancona

Aeroporto

Infine l’Aeroporto. A seguito della delibera regionale che ha per oggetto l’espletamento delle procedure finalizzate alla individuazione del partner privato cui cedere la quota di maggioranza della società, ai fini della privatizzazione anche parziale della società medesima.

Le organizzazioni sindacali dei trasporti Filt Cgil, Cisl e Uil Trasporti  hanno richiesto di inserire la clausola sociale così come previsto dal Codice degli Appalti, dove si prevedono norme di tutela dei lavoratori qualora fosse affidata la gestione ad un terzo soggetto. L’art. 105 c. 9 del D.Lgs. 50/2016 (in materia di subappalto), stabilisce che “l’affidatario (di contratti pubblici) è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionali e territoriali in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni”.

Inoltre, il sindacato chiede alla Regione di riaprire immediatamente il tavolo permanente su Aerdorica spa a seguito di queste novità poiché non ci sono notizie da parte dell’Europa sull’autorizzazione alla ricapitalizzazione. E si teme che la privatizzazione non consenta poi di utilizzare a  pieno gli strumenti di tutela dell’occupazione.

La Filt Cgil Marche denuncia lo scarso coinvolgimento delle organizzazioni sociali per verificare le privatizzazioni in atto e la possibilità di garantire l’occupazione e di accrescerla.

 

redazionale

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