23 Gen Rassegna Ri-marginiAmo a cura di Abitiamo il bene comune
Primo incontro giovedì 25 sulla precarietà estrema e sui richiedenti asilo. Locali della Biblioteca comunale alle 21.15
L’associazione culturale di Castelfidardo “Abitiamo il bene comune”, dopo aver archiviato il suo primo anno di attività con l’evento dello scorso 4 novembre dedicato al tema del “Dopo di noi”, riparte con nuove proposte.
Giovedì 25 gennaio si terrà il primo incontro della rassegna “Ri-marginiAmo”, che ha ricevuto il patrocinio del Comune. Al centro dell’attenzione vi saranno uomini, donne e bambini che per tante ragioni (perché in crisi personale, perché malati, perché senza lavoro o in altre situazioni di vita precaria) “abitano i margini” e hanno ferite esterne o interiori da “rimarginare”.
Il percorso inizia da chi si trova nella precarietà più estrema, quella provocata dalla guerra. Questo tema verrà affrontato nell’incontro intitolato: “Rifugi ai margini. Uno sguardo a popoli in guerra” che si terrà presso i locali della Biblioteca comunale di Castelfidardo giovedì 25 gennaio alle 21.15.
Queste alcune delle domande alle quali cercheranno di rispondere le relatrici, Lucia Pantella, operatrice umanitaria con Intersos e Save the children, e Valentina Giuliodori, attivista per i diritti umani all’interno dell’Ambasciata dei diritti, sezione di Ancona: “Da cosa fuggono le donne, gli uomini e i bambini che cercano una speranza di una vita migliore in Europa, e che per questo affrontano un viaggio tanto difficile quanto pericoloso? Come si vive in un campo profughi? Chi sono i richiedenti asilo? Perché la protezione è un diritto fondamentale?”
L’incontro prevede la testimonianza diretta di un richiedente protezione internazionale, arrivato in Europa alla ricerca di un futuro migliore.
Avrà spazio anche la questione del ruolo delle organizzazioni umanitarie nelle situazioni di emergenza, nel far fronte ai bisogni di base delle popolazioni colpite dai conflitti, allo scopo di comprendere l’importanza ma anche i limiti delle loro azioni.
Si parlerà infine dell’esperienza di “Overthefortress”, una campagna sociale e politica promossa dal Progetto Melting Pot, un’azione collettiva di monitoraggio e d’inchiesta partita nell’agosto del 2015, una campagna ancora oggi attiva lungo le principali rotte migratorie e sui confini interni ed esterni dello spazio europeo.
redazionale