Matera, 19 gennaio 2019 – Da questa sera, giorno della cerimonia di apertura, fino al 20 dicembre, giornata conclusiva, la cittadina lucana ospiterà eventi di ogni sorta e ospiterà un pubblico cosmopolita per trasmettere al mondo l’essenza della nostra cultura.
È la prima città del sud Italia ad ottenere questo riconoscimento, uscita vincitrice da un pool di finaliste composto da Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. L’ultima città della penisola ad ottenere il ruolo di capitale europea della cultura era stata Genova nel 2004.
Il motto scelto da Matera per l’evento è “Open future”. Vastissimo il programma delle iniziative suddiviso in cinque temi con altrettanti percorsi di visita:
-Futuro Remoto, con progetti e percorsi di riflessione sul rapporto millenario dell’umanità con le scienze e con la natura -Continuità e rotture, per analizzare il rapporto a volte conflittuale tra antiche vergogne e aperture alla modernità;
-Riflessioni e connessioni, dal motto latino amato da Lorenzo de’ Medici, “Festina lente” (affrettati lentamente);
-Utopie e distopie, nuovi schemi per una sfida ai preconcetti;
-Radici e percorsi, per scoprire le straordinarie possibilità della cultura della mobilità che accomuna l’Europa.
Centinaia gli eventi in calendario che si possono prenotare direttamente in base ai propri interessi. Si può anche acquistare, sul sito ufficiale Matera 2019, il Passaporto per Matera 2019, un documento valido per tutte le iniziative al costo simbolico di 19 euro.
Ma se si vuole assaporare nel profondo l’atmosfera di Matera il modo migliore è farsi una passeggiata all’interno del centro storico della città: Piazza Vittorio Veneto; il rione Sasso Barisano con le abitazioni scavate nel tufo; il Sasso Caveoso, che si affaccia sul suggestivo panorama della Gravina sottostante. I Sassi sono il nucleo più antico dell’abitato: proclamati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1993.
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