25 Set Giornalismo d’inchiesta: l’esordio a Castelfidardo e Filottrano
Mauro Valentini e Luca Verdone hanno aperto il Festival osimano
Castelfidardo/Filottrano – Non poteva esserci prologo migliore per la prima del Festival del giornalismo d’inchiesta delle Marche. La rassegna osimana organizzata da Ju-ter Club Osimo e Circolo +76, giunta alla sesta edizione, ha esordito ieri a Castelfidardo presso la Libreria Aleph (ore 18) presentando il libro “Marta Russo – il mistero della Sapienza”.
Di fronte ad una platea impossibile da contenere tutta all’interno della piccola libreria, il giornalista Mauro Valentini – autore del libro-indagine – ha dato la sua versione su quel delitto che ancora oggi, a distanza di venti anni, resta uno dei misteri della cronaca nera italiana. Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, nel 2003, per quel delitto furono condannati a 3 anni e 6 mesi.
Mauro Valentini, per farla breve, si domanda: «Delle due una. O sono davvero colpevoli, e allora 3 anni e 6 mesi sono una condanna ridicola; o sono innocenti, e allora vanno risarciti perché quella condanna ha rovinato davvero la loro esistenza». Per l’approfondimento di questa storia davvero intricata, e per certi versi grottesca, l’unica è rimandare il lettore all’acquisto del libro.
Altro scenario la sera, alle 21, quando il Festival si è spostato al Teatro Torquis di Filottrano per un inedito omaggio all’Albertone nazionale. La proiezione cioè del documentario “Alberto il Grande”per la regia di Luca Verdone, fratello dell’attore e regista Carlo.
Un omaggio molto ben girato e approfondito sulla vita, i film, e la personalità di Alberto Sordi, una delle icone irraggiungibili della commedia all’italiana. L’attore, probabilmente il più grande in assoluto, che ha saputo portare sullo schermo con grande efficacia le fragilità, le miserie, i tic e i difetti dell’italiano medio del suo tempo.
Al termine della proiezione, Luca Verdone dal palco del Torquis ha rivissuto e raccontato la genesi del film, all’interno del quale suo fratello Carlo accompagna e affabula gli spettatori presentandogli i luoghi romani dove Alberto Sordi ha vissuto fino al giorno della sua scomparsa. Il tutto inframmezzato da tanti spezzoni di film girati dall’artista e che l’hanno reso famoso in tutto il mondo.
A fare da moderatore alla chiacchierata con Luca Verdone c’era Alfredo Ranavolo, giornalista del Tg 3. Alla sua domanda: “Com’è che questo film su Sordi non si vede molto in giro?” Luca Verdone ha risposto: «Abbiamo inserito molti frammenti delle pellicole girate da Sordi; per alcuni non siamo riusciti ad ottenere la liberatoria dagli eredi per la pubblica proiezione. Ci è permesso far vedere il film solo in manifestazioni culturali o festival come questo. Non possiamo andare in Tv o nelle sale cinematografiche».
Ed è un peccato perché oltre ad essere molto ben girato ed esaustivo, il film è un vero e proprio documentario storico che tutti dovrebbero poter vedere.
Sul palco, ad omaggiare Sordi con un suo filmato, è salito anche Armando Vitolo, l’esperto sulla vita dell’attore e vincitore di una puntata del Rischiatutto 2016.
Prima del congedo finale, Silvia Simoncini, presidente dello Ju-ter Club Osimo, ha consegnato un riconoscimento a Luca Verdone per il documentario ed alla “Fondazione Alberto Sordi per i Giovani” per “l’impegno profuso nei confronti delle giovani generazioni”:
David Coppari, presidente della Confartigianato di Filottrano mandamento di Osimo – sponsor della serata – ha ringraziato Luca Verdone per il suo impegno nell’arte della cinematografia. Il regista, inoltre, è stato omaggiato con alcune stampe dell’artista jesino Giannetto Magrini.