Castelfidardo – A “Castello” è iniziato e a Castello è terminato questo sesto Festival sul giornalismo d’inchiesta, figlio dello Ju-ter Club Osimo in collaborazione con il Circolo culturale +76. E con la direzione artistica firmata da Gianni Rossetti, presidente per circa vent’anni dell’Ordine dei giornalisti delle Marche e ora direttore della Scuola di giornalismo di Urbino.
Un’edizione itinerante del Festival da record questa del 2017 di cui può andare fiera Silvia Simoncini, presidente dinamica dello Ju-ter, grazie al tutto esaurito che ogni puntata ha registrato.

Partito la scorsa domenica, 24 settembre, con Mauro Valentini e il suo “Marta Russo: il mistero della Sapienza” presso la libreria Aleph di Castelfidardo nel pomeriggio, il Festival era proseguito la sera a Filottrano con Luca Verdone e l’omaggio (suo e del fratello Carlo), ad Alberto Sordi.

Martedì 26 secondo appuntamento a Osimo, con un’intera giornata dedicata al corso riservato ai giornalisti iscritti all’Ordine su “Giornalismo e social network; con Sara Bertuccioli di La Repubblica e Paola Rosa Adragna, AGL, in veste di docenti.

Mercoledì 27, presso l’auditorium Confartigianato ad Ancona zona Baraccola, una serata amarcord sulla trasmissione radiofonica Tutto il calcio minuto per minuto, con in cattedra a raccontare aneddoti e difficoltà, Riccardo Cucchi, Nicoletta Grifoni e Simonetta Martellini.
Giovedì 28 settembre il Festival si era trasferito nuovamente ad Osimo per parlare di docufiction con il conduttore del Tg1 e di Sono Innocente (Rai3), Alberto Matano.

Venerdì 29, altro “mostro sacro” del giornalismo d’inchiesta: Sigfrido Ranucci, conduttore della celeberrima trasmissione “Report” (ereditata da Milena Gabanelli), ha svelato i retroscena e le difficoltà di quella che è considerata la trasmissione per eccellenza del giornalismo d’inchiesta.

Ieri, sabato 30 settembre, chiusura in bellezza come già detto a Castelfidardo con Peter Gomez direttore de Il Fatto Quotidiano e ora anche di MillenniuM, il mensile di approfondimento cartaceo con reportage esclusivi da consumare con lentezza per meglio entrare nei fatti. Una scommessa ardita in questi tempi di social network ma che, a detta di Gomez, sembrerebbe vinta visto il successo che il mensile ha registrato nei lettori.

La serata conclusiva di ieri ha presentato ad una sala gremita un Peter Gomez in forma, simpatico e ben disposto a raccontare un mestiere difficile, fatto di continue ricerche, approfondimenti, verifica continua delle fonti e degli indizi che vengono fuori da dossier secretati e intercettazioni varie.
Una grande esperienza la sua, partita alla scuola de Il Giornale e del suo mitico direttore Indro Montanelli che, di fronte alle perplessità del giovane cronista, gli ripeteva spesso: “Tranquillo, da domani la pagina dove c’è il tuo articolo verrà usata per incartare il pesce!”
Archiviata questa notevole edizione, ora lo Ju-ter Club Osimo e il direttore Rossetti si prenderanno qualche giorno di riposo, ma non poi tanto. Un Festival così impegna parecchio e per una settimana di durata richiede almeno dieci mesi di lavoro.