Camerano – La più importante “sagra” del paese, la Festa del Rosso Conero, ha aperto ufficialmente i battenti ieri sera, venerdì 1 settembre, accogliendo la solita fiumana di persone. Con un’appendice al mattino, la tavola rotonda ‘Rosso come il vino’ che si è tenuta presso la sala convegni del Comune nell’ambito di Collisioni Jesi; il convegno sul vino rosso italiano organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini in occasione dei 50 anni della Doc del Rosso Conero.

Sagra perché in fondo tale è. Tante bancarelle di prodotti tipici e dell’artigianato locale, palchi per la musica sparsi ovunque con proposte di ogni genere: dal funk, hip hop al jazz, dal pop e latino al rock e al blues punk’n roll.


Inoltre, 14 punti di ristoro con proposte di cibo variegate; 8 location per esposizioni fotografiche, pittoriche e artistiche varie; e 2 punti degustazione “ufficiali” del festeggiato: l’area destinata alle Cantine del Conero in Piazza Roma (una ventina di aziende presenti, neppure i due terzi dei produttori di Rosso Conero), e quella dei Sommelier Ais nel loro punto degustazione ricavato nel cortile di Palazzo Mancinforte.

Chi si aspettava convegni e dibattiti fra produttori, magari spalmati nelle tre serate; concorsi per eleggere il miglior vino dell’anno, con una giuria qualificata; iniziative specifiche per promuoverlo oltre provincia, o approfondimenti sul tema con relatori di fama – progetti che avrebbero sì nobilitato la festa, dandogli un’impronta davvero promozionale – dovrà farne a meno.

Allora, via alle grandi abbuffate, alle grandi bevute e al godimento della tanta musica proposta. Da questo punto di vista la sagra è davvero ben organizzata, ricca e interessante. Uno sforzo organizzativo immane fatto di duro lavoro: tre serate necessitano di tanto personale; fatto di grossi investimenti: non è un segreto il fatto che a un certo punto la Pro loco non disponesse di tutti i “liquidi” necessari.

Senza contare l’ordine pubblico e la sicurezza, con tutte le restrizioni e le nuove regole imposte dall’alto per garantire l’incolumità di tutti dopo i fatti terroristici internazionali. Un servizio d’ordine garantito da Polizia municipale, Carabinieri, volontari della Croce Gialla e della Protezione civile di Camerano e Castelfidardo, Associazione nazionale Carabinieri nucleo volontariato e Protezione civile A.N.C. “Ancona – Parco del Conero”, oltre agli operatori dell’ufficio Tecnico comunale e a tutti i volontari delle associazioni che collaborano alla buona riuscita della festa.
Nonostante ciò, la sagra è stata organizzata, è partita e ha avuto la solita grande affluenza di pubblico. Se Giove Pluvio sarà clemente – è da mesi che latita, può continuare per altri due giorni – c’è da giurarci che sarà un grande successo, probabilmente più grande di quello della scorsa edizione che fu comunque eccezionale.

La gente ama la Festa del Rosso Conero a prescindere. E nei tre giorni si riversa come un fiume in piena nelle stradine di Camerano, felice e incredula di poter godere di tanto ben di Dio senza spendere una lira. Organizzatori, mai pensato di far pagare un biglietto d’ingresso?
In ultimo, un appello accorato. Qualcuno sa che fine abbia fatto Edoardo Granini, presidente della Pro loco? Da settimane lo cerca il giornale, ma pure alcuni assessori, senza esito alcuno. Presidente, sta bene?