29 Ago Camerano – Cultura dell’accoglienza e della solidarietà
Serata Testimonial alla Festa del Patrono con Paolo Morozzo della Rocca della Comunità di Sant’Egidio
Camerano – Nell’ambito delle feste patronali, ieri sera lunedì 28 agosto, don Aldo Pieroni ha portato tutti in chiesa per una conferenza/dibattito sul tema dell’accoglienza e della solidarietà. Mentre fuori tirava un ventaccio da far volare i cappelli, poco più di un centinaio di persone si sono ritrovate all’interno dell’Immacolata concezione per ascoltare sul tema il professor Paolo Morozzo della Rocca, della Comunità di Sant’Egidio con sede a Roma.
Forte di un’esperienza consolidata e di un curriculum invidiabile sul tema dell’accoglienza e della solidarietà, Paolo Morozzo ha ripercorso la storia italiana dell’immigrazione partendo dall’inizio quando, nel 1986 con apposita legge, l’Italia si era riconosciuta come Paese d’emigrazione.
Tanti i dati e i numeri sciorinati dal relatore che ha suddiviso in due scenari gli esodi: il primo, che va dal 2011 al 2015, riguarda principalmente l’arrivo in Europa dei siriani degli afgani e dei turchi, conseguenza delle primavere arabe e dello scoppio della guerra in Siria che ha portato in Europa circa 800 mila siriani, accolti principalmente in Germania. In totale, un milione e centomila profughi arrivati nel vecchio continente al 2015 pari al due per mille della popolazione europea.
Il secondo scenario affrontato riguarda quello italiano fra il 2016 e il 2017 con i flussi migratori via mare. Flussi misti, pochi siriani ma parecchi eritrei, nigeriani, pakistani, marocchini, tunisini ecc: 181 mila persone nel 2016, una stima poco al di sotto per il 2017.
Numeri minimi, a detta di Morozzo, se si considera che in Libano su una popolazione di 4,5 milioni di abitanti sono arrivati 1,5 milioni di siriani che scappavano dalla guerra.
Insomma, quello di ieri sera è stato un grande spot dell’accoglienza e della solidarietà mirato a trasmettere ai presenti quanto sia sacrosanto, bello e giusto mettere in pratica questi valori. Un dovere, per il buon cristiano, suggerito e spinto con forza anche da Papa Francesco.
Sacrosanto, bello e giusto visto il tema, il luogo e il contesto. Anche se i valori dell’accoglienza non dovrebbero essere riservati ai soli cristiani, dovrebbero essere bagaglio e patrimonio di ogni essere umano a prescindere dalla nazionalità, dal colore della pelle, dalla fede e dagli usi e costumi.
Uno spot dell’accoglienza, dunque, dove si è volutamente trascurato il discorso sulle tante problematiche che questa produce, in Italia, a livello di integrazione sociale fra indigeni e accolti. Neppure un accenno ai 12 extracomunitari, tutti uomini, che a breve arriveranno a Camerano sull’onda del progetto SPRAR, deciso in modo univoco dalla sola Amministrazione e da don Aldo, ovviamente.
Peccato, forse si è persa un’occasione. L’hanno persa quei cameranesi che, se presenti, non hanno sviscerato il tema; per non parlare di quelli contrari all’accoglienza che neppure si sono presentati.