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È arrivato il Natale

E così è arrivato il Natale

e tu cos’hai fatto?

Un altro anno se n’è andato

e uno nuovo è appena iniziato…

⌊Happy Xmas (War Is Over) – John Lennon & Yoko Ono⌋

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L’EDITORIALE – E così siamo arrivati a Natale, come ogni anno, anche quest’anno. E sono tornate le luci colorate e intermittenti a illuminare le strade e le case, le vetrine colme di ogni ben di Dio, i pacchi regalo coi fiocchi rossi e dorati, la frenesia delle feste. Insomma, la giusta atmosfera natalizia come vuole un copione recitato decine e decine di volte. Da tutti. Da sempre.

Anche se da qualche parte risuona una nota stonata.

“… e tu cos’hai fatto?…” cantava e si domandava John Lennon – a proposito di note – sin dal 1971 nella sua celeberrima “Happy Xmas (War is Over).

E la nota stridula di questo Natale 2016 è data proprio da quelle tre parole del titolo messe fra parentesi (War is Over). Perché non è vero che la guerra è finita. La guerra non finisce mai. Ce n’è sempre una da qualche parte nel mondo. Anche oggi. Anche a Natale. Anzi, a Natale più che mai di questi tempi.

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Ogni anno, da quando Lennon l’ha pubblicata, questa canzone di protesta contro la guerra e le ingiustizie torna a martellare la mente. Lo fa da quarantacinque anni. Quarantacinque giorni di Natale. E per quarantacinque anni, ogni anno, mi sono detto e ripetuto le stesse cose. Sempre le stesse cose. Perché in tutto questo tempo non è mai cambiato nulla. “… e tu cos’hai fatto?…”

Seguo il filo dei pensieri condizionati dalle parole di quella canzone: “…senza timori né paure…”. Come se fosse facile al giorno d’oggi, nascondere timori e paure. L’incertezza del futuro per i giovani, la paura di perdere il lavoro, la decadenza dei valori, la mancanza di rispetto.

“… il mondo è così sbagliato…” Intendendo, per mondo, l’uomo. Perché è l’uomo che ha perso di vista certi valori. Perché è sempre un uomo che decide il male e la violenza, con altri uomini intorno che l’appoggiano e milioni di persone che glielo lasciano fare. O lo subiscono.

“… smettiamo di combattere… “ Come se fosse facile. Ognuno combatte la propria guerra, a modo suo. C’è chi lo fa tutte le mattine alzandosi alle cinque per andare al lavoro, perché ha tre bocche a casa da sfamare. E chi lo fa di notte, ogni tanto, facendo esplodere una bomba qua e una là. O se stesso. Per il primo ha un senso la battaglia, e come lui sono in tanti a combatterla. Per il secondo, no. Per lui sì, ovviamente, sennò non lo farebbe, ma per noi “normali” è inaccettabile. Eppure succede. Anche troppo spesso.

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C’è una vecchia poesia che recita: “Ci sono ancora papaveri rossi nei campi / la guerrà è un po’ più in là…”. E forse è proprio questa la chiave: va tutto bene finché certe brutture avvengono un po’ più in là. Una cosa è guardarle al telegiornale, altra viverci dentro. Subirle.

La vita va così, è una storia vecchia che dura da millenni.

Penso che il prossimo sarà il quarantaseiesimo Natale che affronterò con in testa gli stessi dilemmi, e che avrò un anno per prepararmi ad affrontarlo e rifletterci su.

“… e tu cos’hai fatto?…”