Ancona, 8 maggio 2020 – Si è svolta ieri la riunione dei segretari regionali e i capigruppo di maggioranza che governano la Regione insieme al presidente Luca Ceriscioli e il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi per condividere le misure urgenti per il rilancio dell’economia post Covid.
«Bene il piano della Regione di 100 milioni di euro, da liquidare ai cittadini entro giugno, ma deve intervenire il Governo estendendo i benefici delle misure nazionali presenti al sud Italia come Resto al Sud e SMART & START, anche per il nostro territorio» l’analisi di Gianluca Carrabs, amministratore unico di Svim (Agenzia di Sviluppo della Regione Marche).

La Regione Marche oltre ad essere stata interessata dai terremoti del 2016 e 2017, con rilevanti danni economici, anche indiretti, per i quali non è stato stanziato nessun sostegno, ora sta attraversando una crisi sanitaria a causa del Covid-19 che attanaglia tutto il pianeta, ma che si è abbattuta qui con una particolare virulenza, con conseguenze sociali ed economiche molto gravi. Una crisi che si sta manifestando ancora di più nelle aree interne, già fortemente compromesse dai problemi endemici legati allo spopolamento e alla crisi di alcuni settori produttivi strategici di questo contesto geografico.
«Oggi più che mai è da qui che dobbiamo partire, dal rilancio di questi territori, con un piano di misure economiche post Covid, per garantire la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali», insiste Carrabs. «Bisogna attivare percorsi e politiche di sostegno, per dare una risposta ai problemi posti dalla pandemia, ma anche dalla crisi ecologica e dai cambiamenti climatici, ripensando il rapporto tra città e campagna, tra agglomerati urbani e piccoli centri, costa e montagna. Il modello di sviluppo degli ultimi trent’anni ha caratterizzato una forte presenza demografica sulla fascia costiera con relativo spopolamento dell’entroterra, creando non pochi problemi dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Bisogna invertire la rotta. Bisogna ripopolare l’entroterra».

Come? Creando posti di lavoro e garantendo i servizi pubblici essenziali, secondo Svim, che indica la via: «occorre chiedere al Governo di estendere la misura Resto al sud oltre che alle regioni del Mezzogiorno e alle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017, a tutti i Comuni delle aree interne e montane delle Marche. Così da estendere un’agevolazione fino a 200.000 euro per l’avvio di nuove attività imprenditoriali o libero professionali da parte di giovani fino a 45 anni. Con un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI».
Estendere anche il bando SMART & START alle Marche, significa allinearsi a quelle regioni che percepiscono il 30% di fondo perduto ed il restante 70% di mutuo a tasso zero per 10 anni, per sostenere la creazione di micro e piccole imprese competitive a prevalente o totale partecipazione giovanile e femminile su tutto il territorio regionale.
«Da ciò la mia richiesta – conclude Gianluca Carrabs – Sono convinto che il Governo non potrà rimanere inerme davanti alla richiesta della Regione Marche e di tutti i Consigli comunali interessati».
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