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Domenico Starnone

Il vecchio al mare

Ancona, 21 aprile 2024 – Domenico Starnone, il grande scrittore e sceneggiatore napoletano, il 15 febbraio ha compiuto 81 anni. Lui, però, non sopporta che gli si dica che è anziano. No, lui preferisce sentirsi dire che è vecchio. Questo basterebbe già a farcelo piacere.

Einaudi, lo scorso mese di marzo, ha pubblicato il nuovo romanzo di Starnone, che forse non per caso si intitola Il vecchio al mare.

Nicola Gamurra è un malinconico ottantaduenne, ex Consigliere di Corte d’Appello in pensione, che da 50 anni è anche autore di romanzi e racconti. Come molti della sua generazione, in passato, ha pensato di poter cambiare il mondo. Oggi si ritrova invece con tre ex compagne, quattro figlie e sei nipoti e una vita che sente di poter dire sempre insufficiente.

In un caldo ottobre decide di affittare una casa al mare, in una cittadina ventosa dove sembra non accadere mai nulla. Ogni mattina se ne va in spiaggia, sedia, cappello, quaderno e matita in mano. Prende un mucchio appunti che poi regolarmente cancella. Ha anche parecchi acciacchi dovuti all’età e sta perdendo perfino l’unghia dell’alluce. Poi all’improvviso compare Lu, una ventenne che tutti i giorni sfida le onde in canoa, ha un figlio piccolo e fa la commessa in una boutique del posto.

A Nicola fa venire in mente sua madre, anche se la ragazza non le somiglia affatto. Una madre che ha perso troppo presto, ma che lui continua a reinventare aiutandosi con la memoria e con la fantasia. La donna era una sarta che cuciva abiti per le sue clienti ma anche, e soprattutto, per sé. Ci teneva a farsi bella, pur dovendo sfidare la gelosia furibonda del marito.

Per questo motivo, forse, Nicola si sente irrimediabilmente attratto dalla boutique dove lavora Lu, dagli abiti femminili che vende e dall’andirivieni delle clienti dai camerini. Passa pomeriggi interi lì dentro a guardarle. Comincia a comprare lui gli abiti più belli del negozio, li compra per regalarli a Lu. O meglio, li compra per la madre che non c’è più, e di cui crede di riconoscere il corpo nei contorni giovani della ragazza, in un estremo e commovente tentativo di rivederla, forse per la prima volta, per quello che era e liberarla definitivamente dal ricordo. E vuole farlo con gli occhi di quello che è adesso: un uomo nel tempo ultimo della vita, un vecchio.

Col passare dei giorni, però, gli viene a noia l’ambiente dispettoso e pettegolo del posto. Un teatrino minimo, una delle tante commedie che si consumano su quel palco sempre uguale che sono le cittadine di mare.
Ecco allora che smette di frequentare la boutique e la sua compagnia di clienti ricche e fascinose. Decide così di comprarsi un costosissimo kayak, anche se sembra una cosa insensata alla sua età.

Ma Nicola ha deciso, da adesso in poi andrà solo a caccia di piovre giganti col bambino di Lu. Quasi a voler recuperare, magari solo riscrivere, quell’infanzia perduta, quell’infanzia che forse non c’è mai stata. L’ultimo disperato sforzo di trovare le parole giuste per dare un senso a ciò che mentre vivi viene giù a vanvera. Tutto qui Il vecchio al mare, un romanzo di indicibile malinconia e bellezza.

Domenico Starnone, prima di esordire nella scrittura a 44 anni, ha insegnato Lettere nelle scuole medie superiori di Roma.

Redattore delle pagine culturali de Il Manifesto, ha tenuto rubriche sui settimanali Cuore, Tango e Internazionale. Ha scritto su L’Unità, Repubblica e Il Corriere della sera. Delle sue esperienze di insegnante ha scritto nei suoi primi libri. Ex cattedra. Storia di un anno a scuola, il suo esordio nella narrativa, è ambientato nell’Istituto Tecnico per il Turismo Livia Bottardi di Roma, dove ha insegnato.

Nel 2000 ha pubblicato per Feltrinelli Via Gemito, inaugurando il nuovo millennio con quello che è sicuramente uno dei romanzi italiani più belli degli ultimi anni. Vincitore nel 2001 del Premio Strega e del Premio Napoli e candidato quest’anno, dopo la traduzione in inglese (The house on Via Gemito), all’International Booker Prize, uno dei premi più prestigiosi al mondo. Ha fatto seguito un periodo di grande prolificità e la pubblicazione, fino a oggi, di altri dieci libri. Qui vogliamo ricordare almeno Labilità (Feltrinelli 2005), Prima esecuzione (Feltrinelli 2007) e Spavento del 2009, che segna il suo passaggio alla casa editrice Einaudi. Con la casa editrice torinese è poi uscita quella che comunemente è conosciuta come la sua trilogia sentimentale: Lacci del 2014, Scherzetto del 2016 e Confidenza del 2019.

Il prossimo 24 aprile esce nelle sale il nuovo film di Daniele Luchetti, Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Starnone, con Elio Germano, Vittoria Puccini e Isabella Ferrari.

Quella tra Starnone e il cinema, e con Luchetti in particolare, è una storia d’amore ormai quasi trentennale.

Già nel 1995 il regista romano metteva in scena La scuola (dai libri Ex cattedra e Sottobanco) con Silvio Orlando nei panni del professor Vincenzo Lipari, vero e proprio alter ego dello scrittore che del film sarà anche sceneggiatore.

Riccardo Milani, invece, due anni dopo si ispirerà al libro Solo se interrogato per il film Auguri professore (interprete ancora Silvio Orlando) e anche lui coinvolgerà Starnone nella sceneggiatura. Nel 2000 è stata la volta di Gabriele Salvatores a portare sul grande schermo Denti, tratto dal romanzo omonimo, con protagonista Sergio Rubini.

Ancora Luchetti, nel 2020, gira e sceneggia con lo scrittore napoletano il film Lacci, interpretato da un cast di eccezione: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Silvio Orlando, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini, aggiudicandosi anche il Nastro d’argento.

Starnone, oltre a quelle dei film tratti dai suoi libri, ha scritto negli anni molte sceneggiature per il cinema e per la televisione. Ha legato il suo nome soprattutto ai registi Daniele Luchetti, Riccardo Milani e Sergio Rubini.

A queste sue esperienze cinematografiche ha dedicato anche un curioso libro, pubblicato da Minimum fax nel 2010, Fare scene si intitola.

Il tempismo perfetto tra l’uscita in libreria de Il vecchio al mare e di Confidenza nelle sale cinematografiche è l’imperdibile occasione, per chi non avesse avuto ancora questa fortuna, e sono tanti purtroppo, per conoscere i libri di uno dei nostri più grandi scrittori.

Uno che, per intendersi, ha detto di sé: «Sono un vecchio insignificante signore che per tutta la vita, come in un racconto di Henry James, ha sperato forse a torto che un altro Domenico Starnone, in un’altra stanza, a forza di leggere e scrivere diventasse un po’ più significativo di lui».

Tutti i libri di Domenico Starnone sono disponibili, o in corso di ristampa, nel catalogo di Giulio Einaudi editore.

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