Castelfidardo, 19 aprile 2019 – Un incontro cordiale e positivo, un momento di reciproca conoscenza e condivisione su varie tematiche con le peculiarità di Castelfidardo al centro della conversazione, quello avvenuto fra il ministro Alberto Bonisoli titolare del dicastero per i Beni e Attività culturali e l’Amministrazione comunale.
«Il distretto della fisarmonica è una realtà interessante e importante nel panorama culturale e industriale italiano – ha sottolineato Bonisoli – un’eccellenza di cui tutto il Paese è orgoglioso, cui il Governo può fornire ogni aiuto e supporto possibile per renderlo ancor più forte, rinomato e conosciuto in tutto il mondo, legandolo magari a iniziative di respiro internazionale».

Il Ministro è stato accolto in Piazza della Repubblica dalla Giunta Ascani, dal viceprefetto Simona Calcagnini, da varie personalità e dalle note dello strumento ad ancia suonato da Antonino De Luca. Presente anche Daniela Tisi, consulente del Mibact.
La visita istituzionale si è svolta interamente all’interno del Palazzo comunale, conducendo il Ministro nel Salone degli Stemmi che custodisce la memoria del percorso risorgimentale e l’imponente quadro della Battaglia di Castelfidardo.

«Abbiamo voluto far toccare con mano al Ministro le nostre perle legate all’Unità d’Italia e alla fisarmonica – riferisce il sindaco Roberto Ascani – illustrando gli sviluppi possibili in ambito culturale e nella più ampia sfera dell’istruzione e della formazione artigianale, con un’attenzione particolare agli immobili presenti sul territorio da riconvertire per creare progetti che potenzino e diano continuità ad una tradizione che merita l’inserimento nel patrimonio mondiale dell’Unesco».

Fra gli argomenti trattati in Sala Giunta, la necessità di snellire la burocrazia e rendere più efficiente l’apparato pubblico. «La vera rivoluzione è questa: attribuire le risorse giuste laddove servono e mettere la Pubblica Amministrazione nelle condizioni di dare risposte tempestive ed efficaci – ha concluso il ministro Bonisoli, annunciando anche significativi investimenti per interventi di recupero nelle zone terremotate – altrimenti è come avere una Ferrari con le ruote sgonfie».
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