Osimo – Dopo il contratto di compravendita siglato lo scorso 29 dicembre, è diventata oramai effettiva la fusione tra Astea Energia Spa e il Gruppo Società Gas Rimini Spa. L’azienda romagnola, considerata un’eccellenza nello scenario nazionale, ha acquistato il 70% delle azioni della compagine osimana, diventandone leader societario. Le restanti quote rimangono in mano ad Astea Spa per il 24,05% e a Iren Mercato Spa per il 5,59%.

Una scelta che profuma di fiori d’arancio secondo Fabio Marchetti, presidente del gruppo Astea: «Mi piace descrivere questo accordo come una sorta di matrimonio – ha detto Marchetti – perché gli intenti perseguiti da SGR sono gli stessi di Astea. Di fatto non cambia nulla per i cittadini: Astea resta presente sul territorio con le attività di interesse pubblico che ha portato avanti fin’ora. L’unica differenza è che sarà in grado di competere con le grandi realtà nazionali – ha continuato il presidente osimano – cosa che non sarebbe potuta accadere se fossimo rimasti da soli».
Insieme alla prospettiva di crescita nel mercato dei colossi del settore, a motivo della fusione anche la normativa imposta dalla legge Madia secondo cui ai Comuni non è consentito detenere e mantenere partecipazioni in società commerciali come lo è la vendita di gas e di energia elettrica, a differenza di acqua, rifiuti e gestione delle reti, considerati al contrario servizi di interesse pubblico.

La gara per l’individuazione del socio privato, ha spiegato Marchetti in occasione della conferenza stampa che si è tenuta ieri, lunedì 23, e che ha visto protagonisti i vertici di entrambe le società, si è svolta coinvolgendo esclusivamente i tre partner industriali già predenti in Astea.
Il valore di Astea energia stabilito dalla perizia effettuata a giugno 2016 ammonta a 23,6 milioni di euro, a differenza della valutazione commissionata nel settembre 2012 e che si fermava a 12 milioni. La proposta giunta da SGR oscillava inizialmente tra 27 e 29 milioni ma si è poi assestata a 30,5 milioni, cifra che ha portato il controvalore incassato per l’operazione a oltre 21 milioni. In aggiunta, tramite gli ulteriori impegni assunti da SGR per i prossimi cinque anni, la valutazione globale dell’intera Astea Spa sale a 40 milioni euro.
La scelta di non aprire la gara a società estranee alla compagine Astea deriva dalla volontà di mantenere alta l’attenzione sul locale. «Abbiamo bisogno di qualcuno che creda nel nostro territorio – ha concluso Marchetti – e che voglia crescere insieme alla nostra realtà, non diventarne padrone».

«SGR riesce a proporre offerte al mercato ma con un servizio diverso dalle grandi aziende – ha detto Demis Diotallevi, direttore del gruppo romagnolo – ovvero preservando il legame con gli utenti e con il territorio di riferimento. In tredici anni abbiamo mantenuto oltre il 90% dei clienti storici pur confrontandoci con un centinaio di competitor attivi nella nostra zona».
Con l’arrivo di SGR, Astea manterrà sia il fondo di garanzia per il sociale – 100 mila euro annui destinati alle famiglie in difficoltà economiche che risiedono nei vari comuni serviti da Astea – sia quello per la sponsorizzazione di attività culturali e sportive, insieme all’intero utile 2016 della vecchia Astea energia.
Invariate rimarranno anche le maestranze che lavorano per Astea e le sedi degli uffici attualmente operativi, mentre sarà ridotto il numero dei membri in c.d.a che passerà dagli attuali nove a cinque, di cui due consiglieri nominati da Astea.