Osimo, 5 novembre 2022 – «Alle educatrici della Asso venga riconosciuto il giusto inquadramento lavorativo, ovvero il terzo livello nell’area del personale educativo del contratto per le scuole private».
Achille Ginnetti, capogruppo di Progetto Osimo Futura, ha portato in Consiglio comunale la situazione delle educatrici dell’Azienda Speciale del Comune di Osimo che da anni erogano il servizio di assistenza educativa a persone disabili in situazioni di gravità. Su oltre 30 educatrici della Asso, solo cinque usufruiscono del livello D1 del contratto delle cooperative sociali (in quanto provenienti da una Cooperativa che erogava il servizio e successivamente integrate nel personale Asso), tutte le altre hanno una qualifica più bassa rispetto alle mansioni richieste e svolte.
Infatti, la Asso dal 2014 al 2019 ha inquadrato le operatrici al secondo livello del contratto delle scuole private, equiparandole alle assistenti all’infanzia e addetti alle colonie. Solo nel 2019 le ha inquadrate al terzo livello ma nell’area del personale Ata e non di quello educativo che prevede anche un miglior trattamento economico.
«Per anni la Asso ha assegnato la qualifica di “assistente” o “assistente educatore” per motivi economici, ma è chiaro che, come previsto dalla legge, la figura professionale è quella di “educatore” e rientra nell’area dei servizi di istruzione, formazione e educazione – spiega Ginnetti, insoddisfatto della risposta data dall’assessore Pellegrini alla sua interrogazione – È evidente che c’è stato un vizio di forma ab initio perché la Asso Srl è cessata nel 2014 ed è divenuta Azienda Speciale del Comune di Osimo, ma questa Amministrazione ha deciso di continuare con un contratto di lavoro presumibilmente errato già all’origine in quanto l’inquadramento nell’area del personale Ata non equivale al personale educativo».

Il consigliere comunale di POF rimarca la gravità della situazione. «Se c’è un vizio di forma e di sostanza deve essere sanato. Chi fa lo stesso lavoro deve avere lo stesso inquadramento del Ccnl corrispondente alle mansioni effettivamente svolte e l’adeguata retribuzione. Non è possibile che la Asso scriva al Comune che si farà carico dei 150 mila euro di deficit per i due concerti di questa estate e non prenda in considerazione una richiesta legittima dei lavoratori. Invitiamo l’Amministrazione ad un ripensamento – conclude Ginnetti – Noi andremo avanti e cercheremo di far riconoscere alle educatrici il giusto inquadramento che non hanno mai avuto e la giusta retribuzione perché svolgono un ruolo importantissimo per la comunità».
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