Numana – I carabinieri della locale stazione hanno portato a conclusione due distinte indagini denunciando a piede libero due soggetti. Nello specifico:
Furto in area di servizio a Sirolo
Deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica un giovane studente anconetano identificato per: I.D. nato e residente ad Ancona, classe 1998, celibe, pregiudicato.
Le indagini, avviate a seguito della denuncia di furto sporta lo scorso 06 novembre dal gestore di un’area di servizio in Sirolo, permettavano di raccogliere gravi ed inconfutabili indizi di colpevolezza a carico del giovane, corroborate dalle immagini della videosorveglianza di cui è munito il distributore, identificando lo studente con estrema certezza mentre scassinava il distributore automatico dell’annesso autolavaggio, asportandone il contenuto in denaro, consistito in pochi spicci, ma causando un danno di circa € 300,00 per poi dileguarsi.
Sul suo conto inoltre è stata redatta la proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio per 3 anni dai Comuni di Numana e Sirolo.
Truffa in concorso
A conclusione degli accertamenti di P.G. esperiti in relazione alla denuncia per una truffa subita da una turista 38enne de L’Aquila e sporta in data 19 agosto scorso presso gli uffici della stazione di Numana, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà alla Procura un giovane identificato per C.A., nato e residente a Napoli, classe 1982, separato, nullafacente, pluripregiudicato.
Lo stesso, ritenuto responsabile di “truffa in concorso”, con la complicità di un altro soggetto in corso di identificazione, utilizzando un annuncio sul noto sito internet “Subito.it”, truffava la denunciante facendosi accreditare su di una carta di credito prepagata a lui intestata, la somma di €. 280,00 quale caparra per l’affitto estivo di un appartamento in Sirolo del quale non aveva la disponibilità.
L’appartamento è risultato inesistente, e C.A. si è reso irreperibile dopo l’incasso della caparra.
Le indagini hanno consentito di accertare come la caparra fosse stata versata sulla carta “Poste Pay” del truffatore, permettendo così di risalire alla sua identità, grazie anche alla fattiva collaborazione di Poste Italiane.
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