Pesaro, 16 settembre 2019 – Da alcuni giorni, in molte realtà delle Marche, si sono riaperti gli asili nido ma non tutti i bambini e le bambine potranno accedervi perché solo a un bambino su quattro viene garantito il diritto di frequenza. Una situazione che rappresenta una vera e propria emergenza.
Secondo gli ultimi dati Istat, nelle Marche ci sono 36.632 bambini e bambine da 0 ai 2 anni, a fronte dei quali i posti disponibili in asili nido, micro nidi o sezioni primavera pubblici o privati sono solo 8.796.
«Ciò significa che solo il 24,4%, ovvero meno di un bambino su quattro, può usufruirne mentre ben 27.836 bambini e bambine sono esclusi dal circuito dei nidi» dichiara Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della Cgil Marche.
«Un dato peraltro notevolmente inferiore a quello dell’Umbria o della Toscana e che fa delle Marche il fanalino di coda di tutte le altre regioni del Centro – aggiunge la Barbaresi – Una situazione che riempie di amarezza soprattutto se si pensa che, in passato, la nostra Regione si era dotata di una delle normative più innovative a livello nazionale come la Legge 9/2003. Uno scenario preoccupante perché gli asili nido rappresentano una fondamentale occasione educativa e di socialità ed è per questo che devono essere garantiti a tutti: asili nido come diritto dei bambini e delle bambine e non più un servizio a domanda individuale».

Ai dati sui nidi marchigiani, si aggiungono 833 posti nei servizi integrativi per la prima infanzia (spazio gioco, servizio in contesto domiciliare, centro bambini genitori) che portano l’offerta complessiva a 9.629 posti (26,7% dei bambini con 0-2 anni), comunque assolutamente insufficiente rispetto al potenziale bacino di utenza e ben al di sotto di quel 33% che l’Unione Europea si era data come obiettivo da raggiungere entro il 2010.
Delicata anche la situazione del costo dei nidi. Dopo il Veneto, le Marche sono la regione con la più alta percentuale di compartecipazione ai costi richiesta agli utenti a livello nazionale, pari al 25,9% della spesa complessiva. La quota pagata dalle famiglie per l’asilo nido è mediamente di 1.525 euro a bambino, sostanzialmente in linea con la media nazionale; tuttavia, a causa del peggioramento delle condizioni economiche e lavorative delle famiglie, per molti le rette sono insostenibili e sempre più spesso condizionano la scelta di affidamento dei bambini ai nidi.
Su questi temi si discuterà più dettagliatamente nel convegno in programma a Pesaro per giovedì 19 settembre alle ore 15,30 a Palazzo Gradari, dal titolo “Oltre le telecamere. La qualità dei servizi è le migliore difesa dei bambini” a cui parteciperanno l’Ispettore tecnico Giancarlo Cerini, il Dirigente del Servizio Politiche educative del Comune di Pesaro, Valter Chiani, la Segretaria regionale Funzione Pubblica, Vania Sciumbata. I lavori saranno introdotti da Lilli Gargamelli, Segretaria FLC Cgil Marche e conclusi da Manuela Calza, Segretaria Nazionale della FLC Cgil.
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