Macerata, 7 luglio 2018 – Con l’arresto di Stefania Palazzetti nata a Treia (MC) nel 1980, nubile, residente a Macerata ma di fatto con dimora a Montecassiano (MC), cala il sipario sull’operazione antidroga denominata Ramon Loco, dal soprannome del primo pusher jesino arrestato: Marco Pesaresi, conosciuto nell’ambiente come Ramon il Pazzo.

Un’operazione complessa, iniziata a livello investigativo all’inizio del 2017, e portata avanti nel tempo dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Osimo con le collaborazioni via via dei colleghi di Sassuolo (MO) e di quelli delle stazioni di Filottrano e Montecassiano. Un’operazione che possiamo riassumere in tre fasi distinte.
Fase 1
Arresto, il 30 aprile 2017, dello jesino domiciliato in Appignano Marco Pesaresi, conosciuto nell’ambiente dello spaccio come Ramon il pazzo e di Arazeli Marialuza Morales Navarro, sua compagna. I due, erano stati pizzicati a Filottrano con due etti e mezzo di cocaina purissima e un chilo e mezzo di hashish. Ad attirare l’attenzione degli investigatori l’elevato tenore di vita condotto dalla coppia, nettamente al di sopra delle loro possibilità.
Fase 2

Arresto, il 18 maggio 2017 a Modena, di un corriere della droga italiano 65enne sorpreso all’uscita del casello di Sassuolo, proveniente da Amsterdam, con due chili e mezzo di cocaina purissima destinata ai mercati della Riviera del Conero, da Ancona a Macerata.
Contemporaneamente, viene individuato e arrestato a Jesi, dove si era rifugiato in casa di parenti, il capo dell’organizzazione. Un albanese 47enne, senza fissa dimora in Italia, coniugato, nullafacente, pluripregiudicato, in regola con permesso di soggiorno. Nella sua disponibilità, in casa di altri parenti a Modena, trovata la somma di oltre diecimila euro nascosta nel materasso di una camera da letto.
A questo punto il quadro della struttura malavitosa con al vertice l’albanese 47enne è quasi al completo. C’è il capo albanese, c’è un corriere italiano che da Amsterdam porta la droga in Italia. Ci sono i pusher: Ramon loco e la sua compagna che spacciano la droga nella provincia anconetana. Cosa manca? Il pusher del maceratese.
Fase 3
E proprio ieri anche lui, o meglio lei (con un complice), è stata arrestata dai carabinieri: l’insospettabile Stefania Palazzetti, classe 1980, nata a Treia e domiciliata a Montecassiano.

Le indagini per arrivare all’operaia-pusher sono state lunghe e complicate. Alla fine, i militi di Montecassiano al comando del luogotenente Domenico Carbone e il nucleo cinofili di Pesaro l’hanno bloccata a bordo della sua Volkswagen Polo bianca e sottoposta a perquisizione domiciliare. Nella sua camera da letto, nascosti all’interno di un lettore DVD, hanno trovato oltre 3 etti di hashish, un bilancino di precisione, un cellulare, e una agendina con i nominativi degli acquirenti e le somme incassate. Nonché denaro contante per 1.000 euro, chiaro provento di spaccio.
Con lei, denunciato per lo stesso reato M. P. nato a Treia (MC) nel 1982, residente a Montecassiano (MC), celibe, operaio, incensurato, riconosciuto quale acquirente e complice dell’arrestata.
Erano loro a rifornire di marijuana ed hashish i “compari” di Filottrano, così definiti nelle intercettazioni telefoniche e che, soprattutto, gestivano indisturbati le piazze di Recanati – Montefano – Montecassiano e la frazione Passatempo di Osimo.
Erano loro l’ultimo segmento di un cerchio malavitoso – finalmente e brillantemente debellato – capace di fatturare con lo spaccio di droga oltre un milione di euro al mese.
redazionale