Ancona – Un coordinamento sorto spontaneamente fra le tante categorie in rappresentanza dei cittadini: associazioni, comitati, movimenti, forze politiche che si dicono “fortemente preoccupate per l’intenzione, manifestata dal Comune di Ancona, di concedere una variante urbanistica che consenta di realizzare un albergo nell’edificio dell’ex caserma Stamura nel Parco del Cardeto”.
Si sono presentati alla stampa, nel pomeriggio di ieri, e hanno spiegato le ragioni del loro no all’albergo:
- il parco del Cardeto è il polmone verde della città, unico per le sue caratteristiche naturali e paesaggistiche, luogo altamente simbolico per l’identità di questo territorio, da sempre meta ambita degli anconetani, e non solo, per trascorrere del tempo circondati dalla natura;
- già nel 2006 ci fu un referendum con cui i cittadini del capoluogo si espressero a larga maggioranza contro la realizzazione di una struttura alberghiera al Cardeto;
- permettere allo Stato di vendere ad un privato l’ex caserma Stamura per realizzare un albergo significa non solo mettere le premesse per una progressiva urbanizzazione dell’area naturale del Cardeto, ma anche operare un trasferimento dell’attuale proprietà pubblica ad una privata con conseguente sottrazione alla collettività di un bene comune: si permetterebbe così al privato di gestire il bene a sua discrezione, pur nei limiti di legge;
- la realizzazione dell’albergo, oltre a deturpare la natura dei luoghi, comporterebbe un evidente aumento del traffico nell’area circostante e, anche nel caso della non carrabilità della strada interna al parco, determinerebbe, per servire la struttura alberghiera, la già annunciata realizzazione di un maxi parcheggio in Via San Pietro in pieno centro storico, nella zona più antica e preziosa della città, che meriterebbe di essere valorizzata e rilanciata con ben altre misure;
- non servono grandi esperti di matematica finanziaria per capire che l’operazione economica di acquisto e costruzione dell’albergo, che secondo le prime stime si aggira attorno ai 10-12 milioni di euro, è chiaramente insostenibile. La previsione di possibili decenni di cantieri aperti nel bel mezzo del Cardeto basterebbe già di per sé a farci sentire in dovere di fermare l’intera operazione;
Il tavolo dei rappresentanti il coordinamento Cardeto libero - la disponibilità, ampiamente palesata dall’Università, di riqualificare lo stabile dell’ex derrate alimentari per la realizzazione di uno studentato, apre prospettive nuove su cui poter ragionare e discutere. Si potrebbe per esempio ipotizzare la coesistenza nella stessa struttura di un numero di posti letto dedicati ad uso foresteria e ostello per dare corpo ad un più ampio progetto di turismo sostenibile da implementare lungo il sentiero del Conero tra il Cardeto e Portonovo, di cui da anni si invoca la realizzazione; in quest’ottica la realizzazione di un Hotel negli spazi dell’ex caserma Stamura diventa operazione ancor più illogica e disfunzionale;
- la legge sul federalismo demaniale culturale permette al Comune di acquisire lo stabile dallo Stato a titolo gratuito. Con le destinazioni d’uso inerenti la struttura dell’ex caserma attualmente inserite nel PRG del Comune di Ancona è già possibile da domani mattina riqualificare il luogo e riaprire al pubblico la zona. Per farlo non serve nessuna variante del PRG ad uso e consumo del privato, ma basterebbe una procedura aperta e partecipata in città per la sistemazione e il rilancio del luogo; non servono soldi facili e subito, ma idee e impegno per la ricerca di finanziamenti. La vicenda dell’ex colonia Mutilatini a Portonovo sta lì a dimostrare che si può fare.
Un vero e proprio manifesto, dunque, firmato da tutti i soggetti che hanno sposato il no e inviato all’Amministrazione comunale per stoppare ogni procedura atta alla deliberazione della variante per la realizzazione dell’albergo al Cardeto.
Con l’impegno da parte loro di mettere a disposizione le proprie competenze per la predisposizione di un piano alternativo di recupero della zona dell’ex caserma Stamura.
I soggetti firmatari del manifesto:
A2O – Altra Ancona Ora, Italia Nostra, C.S.A. Asilo Politico, O.R.A. – Organizzazione Ragazzi per Ancona, Portonovo per Tutti, Comitato Mezzavalle libera, Spazio Comune Heval, Partito Comunista Italiano, Possibile, Gruppo consiliare SEL – Ancona Bene Comune, Laboratorio Sociale, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle.