Porto Recanati (MC) – «La vicenda dei resti umani occultati nei pressi di un casolare vicino all’ormai tristemente famoso Hotel House di Porto Recanati e rinvenuti nei giorni scorsi sta assumendo dettagli sempre più sconvolgenti che, come per Pamela Mastropietro, farebbero pensare ad atti di indicibile violenza verso una ragazzina: Cameyi Mossamet, scomparsa da casa 8 anni fa».
Così Paolo Arrigoni, neo eletto Questore al Senato e responsabile per la Lega nelle Marche, commenta le notizie di cronaca per le quali la provincia di Macerata è tornata ad essere nuovamente oggetto dell’interesse nazionale.

«Da circa 10 anni l’Hotel House è luogo di spaccio, immigrazione clandestina che porta a scippi, furti, faide e regolamenti di conti; uno stato nello Stato e una bomba che aspettava solo di esplodere, come d’altra parte Matteo Salvini aveva denunciato già nel maggio del 2015 portando la struttura alla ribalta nazionale. Oggi – continua il Senatore Arrigoni – assistiamo alla macabra scoperta che l’Hotel House non è solo una centrale della droga che rifornisce di eroina tutte le Marche, ma anche una discarica abusiva di corpi umani! Una vergogna nazionale che negli anni ha visto anche il passaggio di tre cellule terroristiche islamiche”.
I numeri dell’Hotel House sottolineano senza ombra di smentita un quadro della realtà che tutti conoscono ma che nessuno, fino a oggi, ha provato a migliorare. A parte 10 italiani, le 2000 persone che vi risiedono, tra cui 600 bambini, sono tutti extracomunitari appartenenti a 21 diverse etnie. Ai residenti censiti all’anagrafe comunale si aggiungono però almeno 500 persone ospitate abusivamente; e durante l’estate, con il commercio illegale di merce contraffatta nelle spiagge, il totale degli occupanti cresce fino a 3000/3500.
Numeri che vanno suddivisi su 480 appartamenti, molti dei quali pignorati, distribuiti su 16 piani; 30 attività commerciali, uno spazio adibito a moschea.

«Una minima percentuale dei residenti paga i servizi condominiali – commenta ancora Arrigoni – e questo ha portato a una situazione disperata per quanto riguarda i problemi di agibilità, sicurezza e igiene: gli appartamenti non sono infatti collegati all’acquedotto ma ad un pozzo abusivo di acqua non potabile, le vasche di accumulo dei reflui fognari non vengono svuotate da mesi e nessuno degli impianti antincendio e degli 8 ascensori è funzionante! Inoltre, da quando non è più attivo il servizio di portineria, non è più possibile nessun tipo di controllo degli accessi allo stabile».
Porto Recanati, 12.500 abitanti, è il terzo Comune d’Italia per percentuale di stranieri residenti: un vero e proprio esperimento sociale di integrazione clamorosamente fallito.
«Le ultime amministrazioni comunali hanno scaricato questo peso su tutti i cittadini, stranieri e non, favorendo un degrado che non è più sostenibile – conclude il Senatore della Lega – mentre la Regione, a guida PD, fino ad oggi ha dormito, avallando di fatto la presenza di un ghetto nel suo territorio e pensando di nascondere la polvere sotto il tappeto! Non è più tollerabile che nel nostro Paese ci siano luoghi off-limits. Lo Stato deve far sentire la propria presenza per riportare la legalità con soluzioni immediate: il ripristino del servizio di portineria che non può essere lasciato ai volontari, un presidio 24 ore delle Forze dell’Ordine e l’intervento diretto del Ministero dell’Interno».
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