Falconara Marittima, 13 dicembre 2018 – Con la chiusura delle indagini riguardanti l’operazione denominata “Otto sotto un tetto”, i Carabinieri del Comando di Ancona ritengono smantellata definitivamente l’organizzazione falconarese dedita allo spaccio di cocaina.
Un’organizzazione criminale gestita da una famiglia composta da otto elementi (da qui il nome dell’operazione), tutti residenti sotto lo stesso tetto nel centro città:
- X. A. “il Capofamiglia” 32enne, pluripregiudicato e disoccupato di origine albanese;
- P. M. “la Moglie” 36enne, pregiudicata italiana già in stato di detenzione domiciliare per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, impiegata ospedaliera attualmente sospesa dal lavoro;
- X. E. “lo Zio” fratello del capofamiglia, anche lui di origine albanese, disoccupato 29enne;
- P. H. nonna, madre dei fratelli albanesi, casalinga, incensurata di anni 64;
- bambino di anni 6;
- bambino di anni 5;
- bambina di anni 4;
- bambina di anni 2.
L’indagine muove i primi passi nello scorso febbraio quando, a seguito dell’esecuzione di una perquisizione domiciliare a carico di una nota famiglia italo-albanese residente a Falconara Marittima, sebbene non furono rinvenute sostanze stupefacenti nel corso del controllo, si riscontrò la presenza di alcune migliaia di euro in contanti nella disponibilità della famiglia, oltre al possesso di un telefono cellulare di origine sospetta.
Veniva inoltre riscontrato nella famiglia in questione l’esistenza di un tenore di vita superiore alle risorse ufficialmente disponibili. Da qui l’ipotesi che il denaro riscontrato fosse provento di attività illecita. I Carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima, affiancati dai colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Ancona, davano così inizio ad un’intensa attività di intercettazioni telefoniche, terminate ad ottobre. Alternate a pedinamenti in abiti civili dei numerosi membri della famiglia. Il tutto, come avvenuto, per poter immortalare con foto e registrazioni a distanza le cessioni ai clienti delle sostanze stupefacenti.
Questo il quadro che ne è scaturito:
al vertice dell’organizzazione c’è “il Capofamiglia” albanese che detiene e confeziona le dosi di cocaina, sostanza che piazza sul mercato attraverso una serie di corrieri tra i quali gli indagati di oggi, con l’eccezione di sua moglie che risulta pienamente coinvolta negli affari al punto da sostituirlo in alcuni frangenti.
Fra i corrieri c’è lo stesso fratello, soprannominato “lo Zio”, e la nonna molto attiva, a carico della quale sono state accreditate più di trenta cessioni di sostanza stupefacente, dosi che l’anziana consegnava talvolta anche personalmente, sicura del fatto che la sua età potesse di fatto facilitarla ad eludere eventuali controlli messi in atto dalle forze dell’ordine.
Tra i fedelissimi corrieri anche un pregiudicato senegalese di 47 anni, S. A., già arrestato lo scorso 11 agosto mentre era intento a spacciare cocaina ed hashish nei pressi di piazza Mazzini. Tra gli altri indagati, anche “la brasiliana”, M. G., ovvero la 27enne che il 20 agosto venne ritrovata con 6 grammi di cocaina ed un chilogrammo di hashish. Ed infine il cittadino marocchino, O. T., coinvolto nel rocambolesco inseguimento automobilistico dello scorso 7 ottobre, quando lo stesso veniva individuato unitamente ad un tunisino pluripregiudicato e, per sottrarsi al controllo, fuggiva a bordo di una Lancia Y per le vie del centro di Falconara: nell’occasione il tunisino, ormai braccato presso il proprio domicilio, aveva tentato di aggredire i militari brandendo un coltello lungo 30 centimetri. Ed ancora, il giorno dopo, quello che venne da tutti soprannominato “il re degli spinelli”, un camionista 53enne pluricensurato originario di Ancona, il quale veniva trovato in possesso di ben 400 spinelli di hashish da lui manufatti.
Per tutti, custodia cautelare in carcere o denuncia a piede libero in attesa del processo.
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