Ancona, 28 aprile 2020 – La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa di Ancona, ha inviato una lettera aperta a tutti i Sindaci dei Comuni della provincia dorica e al presidente Anci Marche dove chiede la revoca delle disposizioni che vietano l’apertura festiva per acconciatori ed estetisti. In gioco c’è la sopravvivenza di queste categorie gravate, tra l’altro, dal fenomeno dell’abusivismo che in questo momento di emergenza sta dilagando.

Scrive Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona:
“Al fine di regolamentare gli orari di apertura al pubblico e di indicare le giornate di chiusura obbligatorio delle attività di acconciatura ed estetica, molti Comuni hanno adottato un regolamento o dispongono una ordinanza sindacale annuale.
Le disposizioni indicano un orario massimo di apertura degli esercizi di cui sopra e stabiliscono, salvo alcune eccezioni limitate, la chiusura nei giorni festivi.
Con la presente siamo a chiedere la sospensione temporanea di tali disposizioni nel momento in cui tali attività potranno riaprire al pubblico. Da oltre un mese queste attività sono chiuse per decreto e, presumibilmente, saranno tra le ultime a riaprire, data la promiscuità che le modalità di lavoro prevedono. Nonostante gli enormi sacrifici economici la categoria ha risposto con grande senso civico e di responsabilità. Alcune imprese hanno deciso di chiudere ancor prima del decreto.

Alla riapertura queste aziende dovranno attrezzarsi per lavorare in sicurezza, per proteggere la salute dei lavoratori, sia titolari che dipendenti, e la salute dei clienti. Tra queste misure segnaliamo anche una organizzazione del lavoro diversa, con diluizione degli appuntamenti, per evitare assembramenti.
Per tale ragione siamo a chiedere di revocare temporaneamente le disposizioni che vietano l’apertura delle attività nei giorni festivi e per consentire una maggiore elasticità negli orari di lavoro.
Cogliamo infine l’occasione per tornare a segnalare la piaga cronica dell’abusivismo con la quale il settore è chiamato a fare i conti e che, in questo frangente, sta dilagando. Sappiamo che non è semplice contrastare il fenomeno ma intendiamo sottolineare come tali pratiche abusive, oltre a sottrarsi agli obblighi di legge e fiscali, in questo frangente di emergenza sanitaria violano le disposizioni restrittive e mettono a repentaglio la salute pubblica. Per questo motivo chiediamo particolare attenzione e vigilanza sul territorio”.
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