Ancona, 21 dicembre 2022 – Umanità, calore umano e dignità per chi è solo e invisibile. Nasce da qui l’idea di Daniele Ballanti, presidente di Ankon nostra, di offrire una cena agli ultimi di Ancona quelli, per intenderci, che non se la potrebbero permettere.
Idea subito raccolta da Egidio Amico del Ristorante-pizzeria SePoFa che la cena la offrirà, e da Patrizia Guerra dei City Angels di Ancona. I tre organizzatori serviranno la cena ai tavoli e poi siederanno anch’essi per cenare insieme agli ospiti. Saranno aiutati anche da altri volontari di altri organizzatori. Tutti, con solo un cartellino con il proprio nome per creare un clima di amicizia.
Anche gli ospiti avranno il cartellino con il loro nome. «Questa cena vuole essere qualcosa di più rispetto ad un pasto – spiega Daniele Ballanti – perché cibo ed aiuti materiali questi ragazzi li trovano già grazie al preziosissimo impegno di Caritas e dei Volontari delle altre Associazioni. La Cena della Vigilia vuole offrire a questi giovani che hanno percorso migliaia di chilometri a piedi, attraverso luoghi impervi, un luogo bello ed accogliente dove sedersi, dove stare caldi, dove mangiare, dove essere serviti come gli altri clienti. Una pausa di dignità, di calore umano, per sentirsi amati, accettati, protetti, come fossero figli nostri».
Una cena calda e poi, nella notte che per molti italiani è la più bella e ricca di affetto: quella del Natale, ognuno tornerà alle proprie vite, i volontari alle proprie case o alla Messa di mezzanotte, questi ragazzi invece, se ne torneranno mesti ai loro giacigli di fortuna, davvero al freddo e al gelo come avvenne 2000 anni fa quando nacque Gesù.
Ma, nel loro cuore, avranno almeno goduto per una sera di quel rispetto loro negato per il resto dell’anno. E, nel pensarci: «Forse anche noi ci addormenteremo con le lacrime agli occhi – dice Ballanti, che aggiunge – Ci auguriamo che le Istituzioni possano sbloccare questa triste situazione, trovare un canale urgente per sistemare queste persone, al di là dello status che ad essi toccherà. Chissà, magari sarà proclamato lo Stato di Emergenza per ricoverare queste persone in campi o container della Protezione Civile…»
Conclude Daniele Ballanti: «Ho sentito nel cuore di dover fare un gesto così semplice come quello di abbracciare chi è in difficoltà e solo, e sono molto contento che Egidio abbia aderito a questa iniziativa offrendo la cena, così come successivamente Patrizia a collaborare. In fin dei conti tutti noi, chi più chi meno, coltiviamo la speranza che i miracoli possano davvero compiersi!»
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