Ancona – In vari spazi cittadini sono fioriti come d’incanto una serie di striscioni monotema: ‘No all’Hotel al Cardeto’. Opera di chi? Arcano svelato grazie ad un comunicato congiunto, pervenuto in redazione in mattinata, con il quale le associazioni A2O, Ora e Spazio Comune Heval informano che parteciperanno alla rete di coordinamento di associazioni e cittadini contrari alla costruzione dell’Hotel nella Caserma Stamira, all’interno del Parco del Cardeto. Dicono NO, alla variazione d’uso della Caserma ai fini suddetti. Ovviamente, gli striscioni sono opera loro.
«Stiamo già lavorando ad una proposta concreta – scrivono nel comunicato – che renderemo pubblica agli enti preposti, ai cittadini, e alla rete nelle sedi di discussione e riflessione che si creeranno nelle prossime settimane. Intendiamo proporre una visione politica di lungo periodo che abbia come obiettivo quello di riavvicinare gli studenti e i giovani al Parco del Cardeto, nella tutela della fruizione pubblica e dell’ambiente unico del parco, e di riavvicinare l’Università alla vita attiva del contesto cittadino».
Il coordinamento delle associazioni mittenti, in pratica, cerca soluzioni che evitino perdite di tempo potenzialmente rischiose per lo stabile interessato, e che non mirino ad ottenere un facile guadagno economico a discapito degli interessi della comunità.

Ritiene che la questione del cambio di destinazione d’uso della Caserma vada discusso con una partecipazione diretta e attiva dei cittadini interessati. L’Amministrazione, a loro dire, deve tener conto nella decisione finale delle idee e delle alternative che questi e le associazioni proporranno. In altre parole, dimostrare la volontà di ascoltare e dialogare.
«Il fatto che la Giunta comunale abbia secretato l’accordo intercorso con la società delegata alla vendita dell’immobile – spiegano ancora nel comunicato – è il primo passo verso una gestione opposta a quella che noi auspichiamo».
E portano ad esempio altre esperienze dove il coinvolgimento di persone ed idee ha prodotto risultati.
«Sottolineiamo come l’esperienza del Comitato “Portonovo per Tutti” e dell’ex Mutilatini sia di rilievo e a prova della funzionalità di una decisione presa in maniera allargata e partecipata».
Il comunicato termina spiegando i motivi del loro primo gesto di protesta pubblica: «Per queste ragioni abbiamo dislocato una serie di striscioni in città con l’obiettivo di sensibilizzare gli anconetani su una battaglia così importante per lo sviluppo del capoluogo».