Il fenomeno sociale che immancabilmente segue le scosse di un terremoto sono gli sfollati. Gli sfortunati: quelli cioè che sono rimasti senza un’abitazione; o che ce l’hanno ma è pericolante, inagibile, impossibile da utilizzare.
Questo terremoto in centro Italia, iniziato ad Amatrice il 24 agosto, proseguito a Ussita e Castelsantangelo il 26 ottobre, recidivo quattro giorni dopo a Norcia passando per Castelluccio, non accenna a smettere. Chi scrive, oggi 2 novembre, mentre batte sulla tastiera del computer sente ballare la sedia con una certa regolarità. C’è una sorta di rassegnazione che ci accompagna, alimentata dalla consapevolezza dell’impotenza. E dalla presa di coscienza – poco appagante ma vissuta quasi come una rivincita – che per fortuna non siamo qui a scrivere di persone decedute.
Ma di sfollati sì, purtroppo, e tanti. Tantissimi.

E tutto intorno a noi, qui nelle Marche, è un darsi da fare continuo per aiutarli, assisterli, procurargli cibo e un habitat provvisorio per mitigare il freddo della notte. E quell’altro freddo, quello intimo, profondo, scoraggiante che alberga nel più profondo del loro cuore e della loro coscienza: quel freddo razionale e bastardo che ti sbatte in faccia la realtà dell’aver perso tutto. Casa, lavoro, sicurezza, stabilità e sogni.
Sono oltre 22mila le persone assistite dal servizio nazionale della Protezione civile.
15mila e quattrocento nel proprio Comune: 14mila alloggiati in palazzetti e strutture allestite al momento; 1.500 sistemati in strutture alberghiere.
Le Marche la regione che conta più assistiti: 17mila e 500; seguita dall’Umbria con 3mila e 300, dal Lazio con 800 e dall’Abruzzo con 500.
Nella regione del Leopardi la solidarietà della gente è ammirevole. Segno che gli italiani sono ancora capaci di unirsi a coorte quando si tratta di aiutare il prossimo. Alberghi e camping messi a disposizione lungo la riviera a titolo gratuito da parte dei proprietari. Da Sirolo, Numana, Marcelli, Porto Recanati, Porto Potenza Picena e via così, la risposta all’emergenza è stata immediata. Tantissimi Comuni della collina intorno al Parco del Monte Conero, sprovvisti di strutture ricettive, hanno avviato una raccolta di cibo a lunga scadenza e beni di prima necessità.
Per chi è impossibilitato a lasciare i luoghi disastrati perché allevatore o produttore, arriva una buona notizia dalle misure straordinarie governative: sale da 1 a 10 milioni di euro l’intervento a loro favore. Sono state raddoppiate le forniture di stalle e container per gli animali.
Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione detta le regole sulle scuole: «Entro 15 giorni dovremo completare una verifica su tutte le scuole. Nei casi più semplici i sindaci potranno disporre lavori urgenti. Dove esistono maggiori danni verranno individuate soluzioni provvisorie in accordo con l’ufficio scolastico regionale». A condividere le scelte con lui, in quel di Macerata, Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile e il presidente della regione Ceriscioli.
Oggi, 2 novembre, altra forte scossa di magnitudo 4.8 registrata in provincia di Macerata, con epicentro tra i Comuni di Acquacanina, Fiastra, Bolognola, a 10 chilometri di profondità.
Il sindaco di Ussita: «Scossa fortissima. I Carabinieri mi segnalano nuovi crolli in paese.
Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo: «Qui crolla tutto. Il paese è raso al suolo. L’ultima famiglia se n’è andata, restano cinque allevatori. Servono tensostrutture per le stalle e un container per il municipio».
A Norcia, intanto, gran parte delle persone rifiuta di andarsene. Non ne vuole sapere di vedersi trasferire in riviera.

Lo stilista umbro Brunello Cucinelli, l’imprenditore del cachemire, dichiara che aiuterà a ricostruire il monastero di San Benedetto di Norcia. È molto legato alla cittadina e soprattutto al priore del monastero, l’americano Padre Folson Cassian, per tre anni membro del consiglio di amministrazione della sua società.
A Castelluccio, famoso per le sue lenticchie, il suolo si è abbassato di 70 cm. Lo annuncia Simone Atzori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Sono oltre mille e 100 gli eventi sismici registrati dopo la scossa di magnitudo 6.5 di domenica scorsa. Alle 11 di ieri, 1 novembre, sono oltre 240 i terremoti di magnitudo compresa fra 3 e 4; 19 quelli fra 4 e 5; i restanti sono tutti inferiori a 3. Sono stati tutti localizzati dalla rete sismica dell’Ingv.
Ad Accumoli, evacuata con urgenza grazie ad un’ordinanza del sindaco Stefano Petrucci, l’acqua non è più potabile. Gli edifici sono tutti danneggiati ma, nonostante ciò, circa una decina di persone non se ne vuole andare.
Questa la situazione aggiornata. E già si pensa al dopo, al periodo nelle tende da campo, a quello nelle casette di legno e a quello che verrà delle ricostruzioni. Per vigilare proprio su queste ultime, e sugli appalti che verranno – da sempre occasioni di speculazione e infiltrazioni mafiose – Renzi ha deciso di far lavorare insieme per vigilare due fra gli uomini dello Stato più integerrimi: Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano all’epoca di Expò e commissario straordinario del Comune di Roma dopo la caduta del sindaco Marino, e Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione. Un prefetto e un magistrato per salvaguardare i denari dello Stato e i tempi della ricostruzione.