Ancona, 18 settembre 2021 – Una vita per lo sport: “Ogni giorno, ogni scelta che facevo era un millimetro in più che mi avvicinava ai 2,37 delle Olimpiadi”. Accolto da due ali di bambini, tesserati delle società sportive dell’atletica dorica, e dai tamburi festanti degli sbandieratori di Offagna, Gianmarco Tamberi ha ricevuto ieri sera ad Ancona la massima onorificenza della sua città: il Ciriachino d’oro. E queste sono state le sue parole, in risposta alla domanda di uno dei molti piccoli atleti.
Hanno accolto Gimbo sul parterre del Palaindoor il sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore allo sport Andrea Guidotti. Nel corso della serata, condotta da Maurizio Socci, idealmente collegati attraverso contributi video il presidente del Coni Malagò e il presidente Fidal Stefano Mei. Tra i presenti la mamma Sabrina Piastrellini e il presidente della Fidal Marche, Simone Rocchetti, che ha raccolto le domande dei ragazzi per il campione e per la fidanzata Chiara Bontempi.
“Emozionato – racconta Tamberi – perché in questi giorni ho fatto di tutto e di più, ma farlo nella mia città ha un altro sapore. È un piacere immenso essere qui, con ragazzi che sono stati sempre pronti a incoraggiarmi e che sono la mia forza”. Emozioni, fin dall’ingresso di Gimbo su un tappeto rosso, tra due ali di bambini con bandiere tricolori e biancorosse.
Sul maxischermo, il videomessaggio del presidente Coni Giovanni Malagò: “Complimenti a tutta la città di Ancona, per questa bellissima iniziativa della consegna del Ciriachino d’oro a Tamberi. A nome del comitato olimpico, col cuore sono con voi. Bravo Gimbo, brava Ancona, viva lo sport e viva l’Italia”.
Il presidente Fidal Stefano Mei ha espresso la sua felicità: “Gianmarco è un mito dello sport e sono molto orgoglioso di questo suo premio, ma soprattutto contento di essere suo presidente, perché avere un atleta come lui è una fortuna”.
Il sindaco Valeria Mancinelli non ha avuto dubbi: “Subito dopo la vittoria alle Olimpiadi, abbiamo deciso di consegnare il Ciriachino a Gimbo con questa cerimonia straordinaria perché lui non solo ha compiuto una grandissima impresa sportiva, ma la sua storia di atleta e di persona sono anche una lezione di vita. Lo ha meritato per quello che è non solo come campione ma come persona”.
Soddisfatto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: “Credo che sia bello per la nostra regione festeggiare imprese memorabili che ci portano nella storia. È bello vedere personaggi così importanti passeggiare tra i nostri ragazzi e nelle nostre strade”.
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