Ancona – Arrestato romeno per tentato furto in una scuola delle Palombare
Colto in flagrante dagli uomini della Volante li aggredisce con una spranga in metallo
Ancona – Intorno all’una di questa notte, gli agenti di zona della Volante si sono accorti che in una scuola dell’infanzia delle Palombare vi era qualche luce accesa. I poliziotti, come da prassi, effettuavano il controllo degli accessi perimetrali dell’edificio riscontrando che una vetrata di una porta finestra della scala antincendio era in frantumi.
Entrati nell’istituto i poliziotti hanno scorto la figura di un uomo che, come un pipistrello, si spostava nella penombra portando con sé un case di un computer ed uno stereo portatile. Accortosi dei poliziotti l’uomo ha iniziato a correre tentando inutilmente la fuga verso l’esterno. Raggiunto dagli agenti, l’uomo li aggrediva utilizzando una lancia in metallo che era riuscito a staccare dai tubi dell’impianto antincendio. Dopo una breve colluttazione, nel corso della quale nessuno riportava lesioni, il ladro è stato bloccato ed ammanettato.
L’ispezione alla scuola confermava che molte aule erano state visitate dal ladro il quale, cercando probabilmente una cassaforte, aveva spostato diversi armadi dai muri. La cassaforte in effetti l’aveva trovata ma non aveva fatto in tempo a forzarla grazie al tempismo dell’intervento della Polizia di Stato.
Perquisito, l’uomo, assuntore abituale di droghe, veniva trovato in possesso di due dosi di cocaina che venivano sequestrate.
C.V. F., romeno di 31 anni, residente ad Ancona e già conosciuto dalle Forze di Polizia per precedenti di droga e reati contro il patrimonio, è stato arrestato per tentato furto, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Al momento è trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Ricostituita nelle Marche l’ANPPIA memoria storica con presidente Gianluca Quacquarini
Camerano, 26 gennaio 2023 – Arriva una nota in redazione a firma Gianluca Quacquarini consigliere comunale dorico in orbita Articolo Uno, già iscritto al M5 stelle e ancora prima nel PD: “Ricostituita ad Ancona l’ANPPIA, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, ed io sono stato eletto presidente di questa ricostituita federazione”.
Lì per lì, ignorando del tutto l’esistenza di questa Associazione, sono stato assalito dallo sgomento. Ma come, nel 2023 stiamo ancora a parlare di perseguitati politici antifascisti? In oltre vent’anni di mestiere, dal 2000 ad oggi, non ne ho mai incontrato uno. A cosa diavolo serve ricostituire una simile associazione? E ancora, a cosa diavolo serve essere degli anti qualcosa se quel qualcosa è finito nel 1946?
Gianluca Quacquarini
Mio nonno poteva essere un antifascista, dal momento che fu mandato al fronte nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918) come un ‘ragazzo del ‘99” (nati nel 1899). E dunque testimone adulto dell’era fascista (1919-1943). Mio padre poteva essere un antifascista, dal momento che vide la luce nel 1928, alla caduta del regime di Mussolini aveva 15 anni e dunque sapeva cosa significasse esserlo. Un pensiero reso concreto dal fatto che per tutta la vita mio padre tenne nel cassetto del comodino in camera da letto la tessera del PCI, anche quando il PCI non esisteva più.
Loro sì, ma io? E con me tutti quelli della mia età o più giovani come appunto Quacquarini… Per me e per loro che senso ha, oggi, parlare di perseguitati politici antifascisti? Nessuno, ma rispondo solo per me. Per il semplice motivo che sono cresciuto in un’epoca in cui questi perseguitati semplicemente non esistevano. Appartenevano ad un passato per me remoto. Occhio però a giudicare, perché da quando ho iniziato a capire la storia ho sempre condannato il regime di Mussolini, e conosciuto a fondo la storia dei perseguitati politici antifascisti, da Sandro Pertini in testa e soci illustri, suoi compagni di lotta.
Così, sempre per capire, ho fatto qualche ricerca e finalmente ho capito. L’ANPPIA, che ha sede a Roma sin dal 1946, ha uno Statuto, un Comitato esecutivo con tanto di Revisori dei conti e un Collegio dei Probiviri; edita un giornale bimestrale: L’antifascista, fondato guarda tu proprio da Sandro Pertini, e ha sempre dedicato molta parte delle sue energie alla ricerca e diffusione della conoscenza della storia dell’Antifascismo e dei suoi protagonisti, attraverso pubblicazioni, convegni, mostre, attività nelle scuole e molto altro.
Quel che vale per la Shoah, dunque, vale anche per l’ANPPIA: la memoria storica è importante, mai dimenticare quei perseguitati dal fascismo che hanno fatto la galera e subìto l’esilio – in alcuni casi pagando con la propria vita – per costruire l’Italia democratica, liberale e repubblicana di oggi.
Dunque, il senso di questa ricostituzione sta tutto qui: ricordare la storia per non dimenticare, un monito affinché non si ripetano più certe storture del passato, assolutiste e sanguinarie. Del passato, però! Perché oggi proprio grazie a quegli eroi certe reminiscenze sono state cancellate, non ci appartengono più. E certi gruppetti nostalgici lasciano il tempo che trovano e non vale neppure la pena citarli. Meglio così, per un attimo avevo pensato che mi fosse sfuggito qualcosa!