16 Apr Marche – Emergenza affitti: i sindacati chiedono misure urgenti
Governo nazionale e Regione chiamati a colmare un vuoto normativo per evitare migliaia di sfratti e un massiccio ricorso al contenzioso
Ancona, 16 aprile 2020 – L’emergenza sanitaria innescata dal nuovo virus Sars-Cov-2 sta provocando gravissimi effetti economici che si ripercuotono maggiormente sui redditi di moltissime famiglie, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si ritrovano a non avere risorse necessarie per fare fronte alle esigenze di prima necessità e di conseguenza agli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti.
I sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat Marche giudicano positiva la sospensione dell’esecuzione degli sfratti inserita nel decreto Cura Italia. Ora è urgente affrontare il vuoto normativo sul tema degli affitti, sono necessarie misuri urgenti e di rapida e semplice attuazione per le locazioni ad uso abitativo, per quelle di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale o artigianale. Ciò per evitare un massiccio ricorso al contenzioso ed evitare migliaia di sfratti.
Di seguito i punti sui quali si potrebbe sviluppare l’intervento del governo nazionale e in prima fase di quello regionale secondo Sunia, Sicet e Uniat Marche:
– la Regione Marche deve prevedere l’istituzione di un contributo straordinario per l’emergenza Covid-19 per il sostegno affitto abitativo e commerciale, accelerando e semplificando al massimo le procedure di accesso. Strumenti di rapido intervento, richiesti dalla assoluta e imprescindibile priorità rappresentata dalle famiglie che per effetto dell’epidemia hanno subito riduzioni di reddito, o da chi non hanno potuto utilizzare l’immobile per i mesi relativi all’isolamento come studenti, insegnanti, lavoratori fuori sede, gestori di attività di cui sia stata deliberata l’ordinanza di chiusura;
– procedere alla sostanziale unificazione del fondo di sostegno all’affitto con il fondo per la morosità incolpevole (senza subordinare l’intervento alla sentenza di sfratto esecutivo e da rifinanziare in forma massiccia in misura non inferiore a 300 milioni annui). Facendo sì che con la gestione ed erogazione dei fondi così unificati anche soggetti e fattispecie finora non previsti (come conduttori di alloggi di social housing) possano accedervi;
– consentire ai locatori che percepiscono il canone in modalità tracciabile di evitare il ricorso al contenzioso e di rinunciare ad avviare azioni di sfratto per morosità, di sospendere il pagamento delle imposte corrispondenti alle mensilità non percepite e prevedere contemporaneamente il sostegno ai conduttori impossibilitati a rispettare il loro impegno tramite l’accesso al fondo di cui sopra presentando relativa domanda;
– privilegiare e incentivare il ricorso alla rinegoziazione dei contratti ad uso abitativo, diverso, commerciale e artigianale e/o degli affitti in essi previsti, finalizzata alla diminuzione dei canoni per un periodo transitorio definito mediante incentivi fiscali;
– prevedere una normativa specifica temporanea che, fermi restando i principi generali dell’ordinamento, possa consentire agli inquilini con contratti abitativi transitori (studenti fuori sede e lavoratori provenienti da altre residenze) di lasciare la sistemazione oggetto del contratto in corso in tempi brevi e inferiori ai termini di recesso indicati nel contratto e senza penali alla risoluzione del medesimo.
«Un ordine del giorno approvato al Senato con il parere positivo del Governo – spiegano in conclusione i sindacati – impegna già l’esecutivo ad adottare fin dai prossimi decreti le misure di cui sopra; per metterle in atto saranno chiamati in causa le Regioni e soprattutto i Comuni, che è necessario si attrezzino fin da ora per accelerare e semplificare le procedure di assegnazione dei contributi del fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole, come è bene che si attrezzino per utilizzare al meglio e quanto prima, appena saranno disponibili, le quote loro assegnate dei 46 milioni a ciò destinati e, stando agli annunci, già distribuiti dal Ministero delle infrastrutture».
redazionale
© riproduzione riservata