Loreto – Si avvicina la bella stagione e l’arrivo dei turisti e pellegrini in massa fa ripartire la querelle delle bancarelle che vendono articoli religiosi. Attualmente sono posizionate in Piazza Giovanni XXIII, ma gli ambulanti chiedono un tavolo per riaprire la diatriba e ritornare in Piazza della Madonna, da dove erano state sfrattate.

La città si divide sul tema creando due fronti di parere opposto: favorevoli e contrari al trasloco. Pareri discordanti che, a seconda dei casi, mischiano sacro e profano. La legittimità della vendita di articoli religiosi nel posto più adatto, nel primo caso; la storicità dell’ubicazione (e gli utili non indifferenti che ne derivano), nel secondo.
Con una nota congiunta, anche il presidente di Italia Nostra Marche, dott. Maurizio Sebastiani, e il segretario generale di Terra Mater, prof. Franco Raffi, si gettano nella contesa. E lo fanno schierandosi a fianco dei contrari alla paventata ipotesi del ritorno delle bancarelle in Piazza della Madonna.

Nella nota, fanno presente che l’ipotesi dell’esistenza di una tradizionale “banchetta” lauretana non esiste, e che il commercio ambulante nella piazza antistante il Santuario è un fenomeno recente e per nulla consono al decoro di un luogo sacro.
Sia il dott. Sebastiani che il prof. Raffi fanno riferimento ad una lettera di Italia Nostra, datata 13 febbraio 2013 e inviata al sindaco, al sopraintendente per i beni architettonici e paesaggistici ed alla delegazione pontificia del Santuario Lauretano in cui, attraverso testimonianze fotografiche, si identifica l’arrivo delle “bancarole” nella Piazza antistante il Santuario solo tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900.

Minuscoli espositori all’epoca, in stile “vu cumprà”, che si sono via via trasformati nel tempo per diventare le attuali strutture. Prima di allora, le banchette erano posizionate lungo le vie principali, quelle che portavano al santuario.
Ed è lì, lungo quelle vie, che gli illustri visitatori dell’epoca come Carlo Goldoni, Wolfgang Amadeus Mozart, il Marchese de Sade e Michel de Montaigne giusto per citarne alcuni, hanno acquistato gli articoli religiosi, e non all’interno della piazza come invece viene asserito dagli ambulanti.
Dunque, la scusa del “ritorno all’antico” avanzata dai titolari delle bancarelle per poter ritornare in Piazza della Madonna – conclude la nota – è solo una scappatoia. E, anzi, costituirebbe addirittura una violazione del vigente codice dei Beni culturali.
Il prof. Franco Raffi, dopo la battaglia vinta con il Comitato “no antenna” che di fatto ha bloccato la possibile installazione di una stazione ricetrasmittente sopra l’hotel Loreto, ora si appresta a questa seconda battaglia contro il trasloco delle bancarole. Questa volta in qualità di segretario di Terra Mater.
Dal canto loro gli ambulanti non demordono e non arretrano di un passo rispetto alla loro richiesta. Concretizzando la protesta con una serrata ad oltranza dei loro banchi.