Loreto. Settanta studenti di elementari e medie, provenienti da Visso, Castelsantagelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina e Pieve Bovigliana, alloggiati a Loreto e lungo la costa, hanno iniziato l’anno scolastico presso Villa Scalabrini, un tempo casa religiosa, poi sede dell’Istituto alberghiero, oggi struttura ricettiva.

Siamo andati ad ascoltare le voci delle responsabili, la professoressa Maura Antonini per le scuole medie e la maestra Paola Lotti per scuole elementari
Professoressa Maura Antonini, sono ormai dieci giorni che avete iniziato le lezioni, come vi trovate in questo plesso?
«Molto bene. Il luogo è accogliente ben strutturato, si stanno ultimando gli ultimi accorgimenti come l’arrivo della wi-fi. I ragazzi sono tranquilli, direi che abbiamo iniziato questo anno scolastico molto particolare in maniera serena».
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto ci sono problemi?
«La Contram di Camerino ha messo a disposizione due pullman: uno parte da Porto Sant’Elpidio e raccoglie gli studenti fino a Porto Potenza, l’altro carica i ragazzi alloggiati a Portorecanati».
Andrete avanti in questa struttura per tutto l’anno…
«Sicuramente finiremo l’anno scolastico qui, nel frattempo i sindaci stanno predisponendo le strutture per il prossimo anno».

Maestra Paola Lotti, com’è l’umore degli alunni delle elementari in questa nuova realtà?
«Per ora non abbiamo riscontrato nessun problema, nonostante alcuni di loro, i più lontani, si debbano svegliare presto. Viaggiare in pullman dà loro la possibilità di scambiare impressioni e giocare. Anzi, devo ammettere che hanno quella carica, tipica dei bambini, quando devono affrontare una nuova esperienza».
Hanno assorbito il trauma del terremoto?
«Al momento, per quello che riusciamo a rilevare, molti di loro lo stanno superando. Comunque, abbiamo al nostro fianco specialisti del settore che possono rilevare eventualmente traumi nascosti. Forse siamo più noi adulti a subire la sindrome del terremoto piuttosto che i bambini- sottolinea la professoressa Antonini- oltretutto qui siamo molto più tranquilli non sentendo le scosse».
Le professoresse delle medie e le maestre delle elementari sono le stesse delle scuole di provenienza?
«Non tutte. Alcune, pur trovandosi sfollate lungo la costa hanno scelto di ritornare giornalmente ad insegnare dove erano di ruolo. Altre, come nel nostro caso, hanno scelto di svolgere la professione nel posto più vicino al domicilio momentaneo».

Vi mancano testi o altro materiale didattico?
«Per quanto riguarda i libri inerenti alla scuola stiamo contattando i distributori; per il materiale scolastico come penne, matite ecc. stanno arrivando grazie alla solidarietà di tante persone. Ci servirebbero – sottolinea la professoressa Antonini – libri di lettura per poter fare una piccola biblioteca a disposizione degli studenti, magari con figure animate o da colorare per i più piccoli. Per quanto riguarda le scuole medie la collega che insegna musica cerca un registratore con il collegamento usb ed anche un lettore cd. Queste, al momento, sono le cose più impellenti».
Un saluto e un buon lavoro a queste insegnanti. C’è, da parte di tutti, insegnati e studenti, tanta voglia di ripartire e la scuola in questo caso è fondamentale. E se la segreteria, al momento, è fatta di scatoloni al posto del mobilio, poco importa.