Loreto – Il comitato dei cittadini per la tutela dei beni culturali ed ambientali di Loreto continua la sua battaglia contro l’installazione dell’antenna in pieno centro. Ultima ed evidente iniziativa, l’esposizione di lenzuola bianche con la scritta: ‘No all’Antenna’, fuori dalle finestre che affacciano lungo le vie del centro storico.

Un gesto di protesta eclatante, visibile a tutti, che segue le tante parole spese, le denunce di pericolo, gli inviti al sindaco a desistere. Un sindaco forse troppo morbido nell’affrontare la questione antenna, questo, almeno, il parere dei cittadini che si aspettavano un gesto risolutore che non è arrivato.
Da qui la nascita del comitato, e delle proteste, culminate stamattina con l’esposizione delle lenzuola. Un comitato che vede aumentare ogni giorno il numero degli aderenti, segno inequivocabile che quel ripetitore in centro non lo vuole proprio nessuno. Ne abbiamo parlato con il professore Franco Raffi, presidente del comitato stesso.
Presidente, lo scopo primario del comitato?
«Nasce per garantire e preservare il territorio lauretano sia a livello ambientale che paesaggistico, ma soprattutto vuole salvaguardare la salute dei cittadini residenti a Loreto e di tutti i turisti che visitano ogni anno la nostra città. Vorrei ricordare che il comitato è aperto a tutti ed è composto da semplici cittadini ed è apartitico».

Ci fa il punto sull’installazione dell’antenna?
«Abbiamo avuto un incontro con il sindaco che ha assicurato la sua attenzione e il suo interessamento ma, pur riconoscendo l’errore commesso dagli organi tecnici responsabili, non ha attuato quello che noi chiedevamo, e cioè il blocco immediato dei lavori e delle autorizzazioni. Una richiesta legittima perché non è stato rispettato l’articolo 39 bis delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale di Loreto, con variante il 2/8/2008, che vieta nei centri storici e nelle zone residenziali la collocazione di stazioni radio base.
L’unica azione che ha fatto il sindaco è quella di aver inviato una e-mail all’azienda telefonica interessata, con l’invito a sospendere la realizzazione dell’opera facendo riferimento all’articolo sopra citato. Essendo una corrispondenza privata, non abbiamo potuto prendere visione della documentazione. Noi del comitato, ci saremmo aspettati un atto pubblico, un’ordinanza di sospensione lavori che non è stata fatta».
Quali saranno i vostri passi futuri?
«Al momento non ci sono incontri in programma. Il 24 gennaio si riunirà la commissione ambiente che vedrà la partecipazione di alcuni componenti dei gruppi consiliari e di esperti in materia, dove non è prevista la nostra presenza. Il sindaco, poi, ha fissato per il 27 gennaio un incontro pubblico per comunicare i risultati prodotti dalla commissione. Noi, comunque, non aspetteremo queste date per muoverci. Faremo sentire la nostra voce con forza, attraverso manifestazioni pubbliche che stiamo organizzando».
Una battaglia tutta in divenire dunque, dove tutti si augurano che prevalga il buon senso sugli interessi privati, a beneficio della salute delle persone. Un bene così prezioso, la salute, che non può essere barattato con nessuna moneta o interesse privato che sia.