Loreto. Il centro giovanile Giovanni Paolo II in via Montorso 4, tel. 0717501552, ospita dagli inizi di novembre uno dei gruppi di sfollati dal terremoto.
Sono 64 persone affette da disabilità varie, allontanate da casa per l’inagibilità temporanea delle loro abitazioni e che contano di tornarvi per Natale.
Don Paolo Volpe è il direttore del centro.

Direttore, quando e come nasce il centro giovanile Giovanni Paolo II?
«Nasce per volontà di Papa Giovanni Paolo II dopo Eurhope 1995 quando, nella piana di Montorso, il Santo Padre ha incontrato giovani di tutta Europa per dare loro una speranza e una ragione di vita. Erano anni particolari quelli, nella ex Juogoslavia si stava combattendo una tra le guerre più cruente degli ultimi anni.
Lo scopo principale era quello di dare una “casa” che, attraverso il coordinamento della pastorale giovanile, servisse a tutti quei giovani che vogliono approfondire la loro fede e la loro umanità. Grazie ai fondi del giubileo all’inizio del nuovo secolo il centro è stato inaugurato».

Oggi ospitate i disabili e loro familiari che provengono dalle zone del terremoto
«Il nostro centro ha dato da subito la più ampia disponibilità alla regione, alla protezione civile e all’asur. Dopo la forte scossa del 30 ottobre, siamo stati contattati per accogliere persone che avevano l’assistenza domiciliare in casa. Li abbiamo accolti a braccia aperte e, insieme a loro, familiari e badanti.
Abbiamo riorganizzato il centro come una vera e propria residenza assistenziale per anziani, con un’equipe di medici, tra cui due della Croce rossa e sette infermieri che sono a disposizione nella struttura 24 ore al giorno. A tutto ciò aggiungiamo il contributo della comunità e dei volontari del centro giovanile, ai quali si sono aggiunti volontari di altre associazioni e movimenti, anche non collegati direttamente con la chiesa. Siamo presenti in qualsiasi ora del giorno per dare loro il giusto supporto».

Quanto tempo occorrerà per farli rientrare nelle loro abitazioni?
«L’obiettivo è far rientrare più persone possibili entro Natale, anche se non dipende da noi».
Il 7 dicembre organizzate una cena a favore di questi ospiti particolari…
«Sì. Insieme alle quinte classi dell’istituto alberghiero di Loreto Einstein-Nebbia abbiamo pensato di fare un percorso intitolato: Mangiare da Dio.
Don Andrea Ciucci che svolge le sue funzioni in Vaticano, ha iniziato da qualche anno, avendo il pallino della cucina, degli studi su cibo e catechesi attraverso la valenza umana ed antropologica del mangiare descritto nella Bibbia.
A conclusione di una serie di incontri con le quinte classi, durato due mesi, a cui erano presenti anche i professori, abbiamo deciso di fare una cena mercoledì 7 dicembre organizzata, per quel che riguarda l’aspetto del servizio e della cucina, dagli studenti dell’alberghiero».

Saranno serviti quattro piatti – continua don Paolo – dedicati a quattro santi. Don Andrea Ciucci spiegherà il connubio tra il piatto ed il santo, mentre scorreranno le immagini della preparazione della pietanza.
Allieterà la serata Linda Valori di Fermo, arrivata alcuni anni fa terza a Sanremo giovani, ed attualmente tra le più importanti voci jazz e blues del panorama europeo. Una serata diversa per festeggiare insieme il Natale che si avvicina. Il ricavato, la quota è di 20 euro, sarà totalmente devoluto ai nostri ospiti. Mi raccomando, prenotate entro domenica 4 dicembre!»

Nel refettorio, insieme a don Paolo, abbiamo scambiato alcune impressioni con alcuni ospiti.
«Stiamo benissimo – ha confermato la signora Pina – il posto è meraviglioso, i volontari ci coccolano, mi arrabbio quando si parla male della gioventù».
Mario ribadisce il concetto, ma con un cruccio. «È tutto molto bello, ma lo sarebbe ancor di più passare il Natale a casa».

Nei loro occhi notiamo un velo di tristezza. La nostalgia di casa è forte, così come la voglia di tornare quanto prima ad essere di nuovo padroni della propria vita.