30 Nov Liberamente Sirolo: “Ma il Parco, c’è o no?
Tante le questioni in sospeso dopo il commissariamento dell’Ente e i litigi fra Comune e Parco del Conero
Sirolo – Mentre il Comune di Sirolo e l’Ente Parco del Conero litigano – si ritroveranno avanti il TAR Marche il 6 dicembre prossimo per lo spostamento da sud (San Michele) a nord (Sassi Neri) di una quantità di arenile di 5.000 metri cubi – è passato sotto traccia in questi giorni il fatto che il Parco, che dovrebbe intervenire anche e soprattutto per le edificazioni nei territori dei Comuni che ne fanno parte, è stato clamorosamente commissariato.
Il commissario in questione è l’arch. Maurizio Piazzini, cioè il primo estensore del Piano del Parco del Conero nel maggio 1997.
Sono passati 30 anni dall’istituzione del Parco e 20 da quando Piazzini affermò che: «il limite del consumo del territorio è stato raggiunto». Nonostante ciò, nei Comuni del Parco del Conero c’è stato comunque un “consumo smodato del territorio”, il più delle volte per fini meramente speculativi.
A sostenerlo è il gruppo Liberamente Sirolo che, oltre a queste affermazioni, si pone qualche domanda. Basandosi sulle seguenti riflessioni:
- Nonostante la denuncia stragiudiziale di alcuni anni fa del PD di Sirolo, che paventò la realizzazione di 350mila mc. nel solo Comune, nel cuore del Parco, le gestioni dell’Ente, allertate, non intervennero come avrebbero dovuto, o non si fecero sentire a sufficienza. Questo loro comportamento, permise la realizzazione di quei 350mila metri cubi di cemento, che produsse incompiute e scheletri di cemento disseminati in ogni angolo.
- Inoltre, sebbene il Parco abbia emanato un regolamento relativo alle case di civile abitazione che non debbono essere più alte di 7.20 metri (misurate a valle)”, tali disposizioni verrebbero disattese. Per accorgersene basterebbe fare un giro e controllare le attuali costruzioni: sono ben pochi quelli che rispettano il regolamento del Parco. I punti panoramici e i crinali, che dovrebbero essere salvaguardati e difesi, verrebbero invece deturpati.
«A distanza di 20 anni e alla luce degli ultimi eventi – si chiede Liberamente Sirolo – sarebbe opportuno domandarsi cosa è successo all’interno del Parco del Conero, perché non assolve alla sua funzione, e perché è stato commissariato. Ma, soprattutto, chiedere al nuovo commissario – principale attore del Piano del parco – se ritiene ancora valide le osservazioni che avanzò nel 1997 a proposito del consumo del territorio».
E si arriva alla domanda cruciale: «Il nuovo commissario ha intenzione di porre rimedio a questa dissennata gestione del territorio?»
Sono tante le incongruenze accumulate negli anni e che andrebbero chiarite una volta per tutte. Capire perché, ad esempio, per il maxi ripascimento fatto nella stessa area qualche anno fa fu utilizzata ghiaia stabilizzata proveniente da Cingoli, un materiale estraneo che nulla aveva a che fare con le caratteristiche del Conero.
«Ma il Parco, in quegli anni di scempio, dov’era?» si domandano i cittadini. «Dov’era, e perché non è intervenuto quando hanno costruito il lungo pontile sotto Monte (molo Davanzali) posto sotto sequestro il 13 giugno 2012 dai carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Ancona?»