30 Set Le mani del Sapere sono quelle dei maestri artigiani
Mostra mercato a Loreto fino al 11 dicembre
Loreto. Presso il suggestivo Bastione Sangallo, inaugurata ufficialmente la mostra mercato dei maestri artigiani: Le mani del sapere. Presenti il sindaco Paolo Niccoletti, l’assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni, Vladimiro Belvederesi e Giorgio Cataldi, rispettivamente presidente e segretario della Confartigianato imprese Ancona e Pesaro Urbino; dove rimarrà fino all’undici dicembre.
L’esposizione propone realizzazioni esclusive di artisti artigiani che vanno dall’oro, alla ceramica, dal vetro, al legno, dal ferro, alla prestigiosa carta di Fabriano, fino ad arrivare alle fisarmoniche di Castelfidardo ed ai preziosi rosari lauretani.
La nostra città riceve il testimone da Osimo e lo passerà a Senigallia, ultima tappa di questa mostra itinerante voluta fortemente dalla Confartigianato, e inserita nel progetto: La Via Maestra, che si propone di divulgare le eccellenze dell’artigianato artistico del nostro territorio.
Per l’occasione, abbiamo incontrato il Presidente degli Artigiani di Loreto Andrea Capodaglio.
Presidente anzi, Sindaco, dal momento che così sono nominati i vari responsabili locali, qual è l’importanza per Loreto di questa mostra?
“Non a caso sono state scelte Osimo, Loreto e Senigallia per le Arti del Sapere, in quanto hanno tre tipologie diverse di turismo – spiega Capodaglio -. Si va da quello storico di Osimo, a quello religioso di Loreto, per terminare con quello prettamente balneare e di svago di Senigallia; quindi, tre capacità diverse di raccogliere tipologie diverse di turisti. Per Loreto è un’opportunità importante per valorizzare la parte “laica” della città spesso poco sfruttata”.
In questo periodo di crisi economica come vede la situazione degli artigiani?
“E’ un periodo molto difficile per tutti ed in particolare per l’artigianato locale in tutti i suoi settori, per la concorrenza di altre nazioni che per lo più copiano, in primis la Cina; poi la situazione è aggravata anche dalla lentezza della pubblica amministrazione ed in parte anche da quella dei privati, vista la poca liquidità e lentezza nel saldare le varie commesse”.
Presidente, lei è anche il patron della squadra di calcio che milita in Eccellenza. C’è affinità nel gestire una società di calcio e nel guidare gli artigiani?
“La passione per il calcio l’ho ereditata da mio padre Romolo, come la ditta artigiana, e penso che ci siano dei paralleli fra queste due realtà. Il giocatore di calcio in fondo è un artigiano che mette a disposizione di altri le sue qualità, sia per la squadra che per il pubblico, ad alti livelli. Visti gli ingaggi, il calciatore diventa un artigiano di lusso quasi a livello industriale, ma la nostra realtà è sicuramente diversa, da noi c’è più cuore”.