14 Feb Jesi – Eredita immobili e viene ricattato da una 66enne con un testamento falso
L’uomo, d’accordo con i carabinieri, smaschera la truffa
Jesi – La storia inizia con la denuncia di un uomo che, avendo ereditato alcuni beni immobili per un notevole valore economico da una sua congiunta deceduta, viene minacciato da una 66enne di Jesi di pubblicare un presunto testamento olografo scritto dalla “de cuius” – nel quale si disponeva la cessione dei beni ad un ente di beneficenza – se non le avesse consegnato la somma di 450 mila euro, mettendo così in discussione la successione regolarmente aperta presso un notaio di Ancona.
La scaltra 66enne prometteva all’uomo che, raggiunto l’accordo ed effettuato il pagamento, avrebbe fatto sparire quel documento che era così scomodo per permettergli di entrare in possesso dell’eredità.
I due si davano appuntamento alle 16 di ieri pomeriggio (13 febbraio, ndr) presso una delle proprietà ereditate dall’uomo. Ma a quell’incontro, all’insaputa della donna, erano presenti anche i carabinieri nascosti in una stanza attigua.
Durante l’incontro, la donna pretendeva che la somma le fosse versata a mezzo bonifico sul proprio conto corrente, e non con un assegno bancario di cui l’uomo si era già fornito e del quale i carabinieri avevano una fotocopia.
A quel punto, i militari appostati, coordinati dal Maresciallo Raffaele Verna e capeggiati sul campo dal Maresciallo Pasquale Matani, ritenendo realizzata la flagranza di reato, intervenivano e traevano in arresto la donna che, per l’occasione, si era presentata in compagnia del proprio marito.
Durante la successiva perquisizione domiciliare, in casa dell’arrestata venivano rinvenuti altri tre testamenti olografi in favore di altre persone, la cui firma – ictu oculi – risultava difforme a quella della “de cuius”.
Ma oltre a tali documenti, sui quali verrà eseguita specifica perizia, veniva rinvenuto un libretto di deposito intestato alla persona defunta con la somma di 600 mila euro depositati, che veniva sequestrato.
La donna arrestata, che pare fosse stata molto vicina alla defunta, dopo le formalità di rito veniva accompagnata presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, così come disposto dal PM, Dott. Daniele Paci, titolare dell’inchiesta. Dovrà rispondere di tentata estorsione e appropriazione indebita.
Al vaglio delle indagini ci sono anche le posizioni di alcune persone che sono citate in quelli che si ritengono essere dei falsi testamenti olografi
redazionale