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Il Circolo Camerano Bianconera ha ricordato le vittime dell’Heysel. Il video

Dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo in Via Scandalli torneo di calcetto e panini e bibite per tutti

Camerano, 30 maggio 2022 – Nel 37esimo anniversario della tragedia avvenuta allo Stadio Heysel di Bruxelles, il 29 maggio 1985, durante la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool dove perirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600, il Circolo Camerano Bianconera, domenica 29 maggio, ha deposto una corona commemorativa nell’area sportiva loro dedicata in Via Scandalli.

Una cerimonia toccante che, come detto da Massimo Battistoni del direttivo del Circolo: «oltre a ricordare quella tragedia che tutti noi ci portiamo dentro, tifosi e non, questa giornata vuole essere un monito verso i giovani affinché tutto ciò non debba succedere mai più».

Dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo che ricorda le vittime ad opera del presidente del circolo cameranese, Federico Cinesi, il trombettista Lorenzo Mainardi ha suonato il Silenzio toccando nel profondo, con le sue note, l’intimo di tutti i presenti. Qui sotto il video.

A seguire, per risollevare gli animi e per non dimenticare che lo sport è soprattutto vita e voglia di stare insieme, nel campetto Ballarini si è svolto un minitorneo di calcio a cinque con squadre miste adulti – bambini. Alla fine, tra il fiato grosso degli anziani e l’agilità delle giovani promesse del calcio locale, a spuntarla e ad alzare la coppa è stata la squadra composta da: Tommaso Carbonari, Francesco Giuliodoro, Davide Coacci e i fratellini Edoardo e Tommaso Orlandini, letteralmente due furie in campo dal futuro calcistico assicurato.

Camerano – I vincitori del minitorneo di calcetto

Concluso il torneo, quando ormai le ombre della sera calavano sull’area sportiva dedicata alle vittime dell’Heysel, il Circolo Camerano Bianconera ha offerto panini con porchetta e bibite a tutti i partecipanti. Ci vuol davvero poco per stare insieme, viversi in armonia e con semplicità. Se poi il tutto è condito e spronato da una fede sportiva, l’atmosfera che si riesce a ricreare è quasi magica. Ieri c’è stata una commemorazione, d’accordo, ma è bastato un pallone, una bandiera e la voglia di condividere il tutto per tornare a casa più leggeri. Peccato per chi non ha potuto esserci. Ne sarebbe valsa la pena!

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