11 Dic Contraddittoria raccolta fondi per la ristrutturazione della Tomba dei Ceci
Promossa dalla Fondazione omonima come atto dovuto verso la famiglia di benefattori, non ha intercettato il consenso di alcuni cittadini
Camerano, 11 dicembre 2020 – Fa discutere in città l’iniziativa della Fondazione Ceci di Camerano ad opera del Consiglio di amministrazione (Massimo Piergiacomi, Luca Saracini, Maria Stella Massetti, Valentina Carloni, Don Aldo Pieroni) che, in segno di riconoscimento verso la benefattrice famiglia Ceci, ha deciso di ristrutturare la loro Tomba monumentale presso il cimitero che versa in pessime condizioni. La Fondazione, ha deciso di investirvi 15mila euro ma, dal momento che il costo totale dell’intervento è pari a circa 45mila euro, la somma eccedente è stata chiesta ai cameranesi attraverso una raccolta fondi (un volantino inviato a casa dei cittadini).
Va ricordato che i fratelli Ceci: Egiziano, Aristide, Alfredo, Socrate (la moglie Assunta Lanari) e Parisina, dall’inizio del 1900 diedero l’avvio ad una serie di costruzioni che, una volta ultimate, donarono al Comune e alla comunità destinate all’accoglienza dei più deboli e alla crescita e allo sviluppo dei bambini. Le loro principali opere di beneficienza sono: il nuovo ospizio ed ospedale, sede dell’attuale Opera Pia Ceci; il salone oratorio che oggi ospita la biblioteca comunale; il monumento a Carlo Maratti in Piazza Roma, una donazione di Assunta Lanari moglie di Socrate Ceci; l’asilo infantile in Via Garibaldi.
Una iniziativa, quella della richiesta di una donazione ai cittadini, che è stata accolta dagli stessi in modo controverso almeno, da quanto si legge su alcune pagine social. Come il post pubblicato da Giorgio Giostra che recita:
“La Fondazione Ceci di Camerano sta mandando ai cittadini compaesani una lettera contenente l’invito a partecipare alle spese di ristrutturazione del mausoleo dei Ceci giù al cimitero. La Fondazione mette 15mila euri e si aspetta di raccogliere offerte per raggiungere altri 30mila euri e in totale fanno 45 mila euri.
Ora non so se per trasparenza, visto che la Fondazione non è un “privato” ma ha dentro anche il Comune che peraltro patrocina l’iniziativa, non so, dicevo, se sia dovere, magari su richiesta, presentare anche i preventivi di spesa cosicché i cittadini possano rendersi conto dei lavori e dei costi e magari, dietro una specifica, un computo metrico, qualcuno possa suggerire una ditta in più per un preventivo.
L’iniziativa, seppur tardiva, è lodevole e magari nei lavori ci schiaffiamo pure l’edificio dove morì uno dei Ceci, giù, sotto l’Ospizio. L’edificio è stato riparato, nel tetto, e restaurato nelle pitture murali sotto la presidenza della dottoressa Volpini, presidente prima di quello attuale e abbisogna di restauro all’interno e nello stupendo mosaico rovescio che guarda la strada cameranense sottostante. Il restauro dovrebbe costare circa 3mila e 500 euri, più o meno. Chissà se il presidente è a conoscenza della questione!”
A questo post, hanno risposto due cameranesi. Una presa di posizione che pubblichiamo, e che la dice lunga sull’interesse suscitato in alcuni cittadini dalla raccolta fondi.
Federico Defendi: “E si caro Giorgio io non sapevo di tutto questo e ti ringrazio che fai sapere ai cittadini di quante cose non si sanno. Da parte mia neanche un centesimo”
Paola Polenta: “Li do ai drogati i soldi piuttosto che al Ceci. Farò peccato, me dispiace per gli anziani ospiti ma Piergiacomi da me non vedrà mai un bocco”.
Parole dure, che probabilmente nascondono motivazioni personali tra le righe. Resta, al di là dei singoli pareri, una riflessione, una domanda sospesa: possibile che con tutto il bene (e i beni), ricevuti dalla famiglia Ceci a beneficio di tutta la comunità, il Comune non riesca a trovare in cassa 30mila euro per completare la ristrutturazione della tomba?
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