Ancona, 14 settembre 2021 – Investire nell’economia della cultura considerando la fisarmonica patrimonio e risorsa. È questo lo scopo della nuova legge a prima firma del vicecapogruppo Lega Mirko Bilò, approvata oggi all’unanimità in consiglio regionale.

«È un intervento legislativo che vuole valorizzare a tutto tondo uno strumento, espressione del nostro patrimonio culturale materiale ed immateriale, continuando a raccontarne l’incredibile storia – spiega Bilò – Il circuito comprende i luoghi dove la fisarmonica affonda le proprie radici a partire da Castelfidardo, passando per i vicini Comuni di Camerano, Loreto, Numana, Osimo, Recanati e, nel pesarese, Mondolfo. La città di Castelfidardo in particolare, vero e proprio marchio internazionale nel settore, viene riconosciuta come Città della Fisarmonica e il suo Premio Internazionale come eccellenza regionale».
La nuova legge, che porta in dote un finanziamento di 50mila euro per il 2021, ha avuto i pareri favorevoli di Crel e Cal con lode, in quanto migliorativa della legge vigente. L’ambito di intervento viene ampliato anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni dei marchigiani nel mondo, la sensibilizzazione delle giovani generazioni e il sostegno all’innovazione e alla sperimentazione da parte delle imprese operanti nel settore. Prevista anche l’istituzione della “Giornata regionale della fisarmonica”.

«“Io personalmente, farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico, amaramente umano” scriveva in un romanzo il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez – ricorda il vicepresidente Bilò – Noi marchigiani, come il grande scrittore sudamericano, abbiamo la fisarmonica nel cuore: appartiene al nostro vissuto di ieri e di oggi ed è l’anima vibrante dei territori dove ha raggiunto la sua massima espressione artistico-costruttiva. Ringrazio i colleghi della prima Commissione guidata da Renzo Marinelli e, in particolare, Carlo Ciccioli- conclude Bilò – ci siamo confrontati parecchio. Con la legge approvata oggi abbiamo dato alla fisarmonica lo status che hanno certe statue leggendarie: testimoni della storia capaci di lanciare un richiamo prepotente al presente e al futuro del territorio in cui sono ospitate».
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