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Castelfidardo – Finisce in carcere il ladro seriale marocchino

Era già condannato ai domiciliari con braccialetto elettronico

Castelfidardo – Nel pomeriggio di ieri, i militari della locale stazione hanno provveduto a dare esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa lo scorso 28 novembre dal Tribunale di Ancona, a firma del G.I.P. dott. Carlo Cimini, traendo nuovamente in arresto B.H., nato in Marocco, classe 1980, residente a Castelfidardo, coniugato, nullafacente, pluripregiudicato.

Castelfidardo – Il fermo e l’arresto del marocchino B.H. avvenuto la sera del 20 novembre u.s.

La misura cautelare scaturiva dalla richiesta di aggravio degli arresti domiciliari a cui il marocchino era stato sottoposto all’atto dell’ultimo arresto, accettata e condivisa dal G.I.P di Ancona, considerando i gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri di Castelfidardo in merito all’ultima impresa di tentata rapina che il malfattore aveva consumato in data 12 novembre u.s. in un’abitazione di Castelfidardo ai danni di un 41enne (leggi il relativo articolo di Corriere del Conero).

Il provvedimento, a seguito degli ulteriori accertamenti di P.G., poneva in evidenza come l’arrestato fosse soggetto socialmente pericoloso, con elevato rischio di recidività, in quanto le indagini hanno dimostrato che la commissione di furti in abitazione costituisse per il delinquente marocchino una consuetudine e fonte stabile di sostentamento.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno altresì acclarato come il pluripregiudicato avesse già trasferito il proprio nucleo familiare in Marocco e nel contempo, mentre era agli arresti domiciliari, progettata la propria fuga nel paese d’origine, dove era intenzionato a raggiungere i propri congiunti, in modo da sottrarsi alla giustizia italiana e assicurarsi la totale impunità.

L’arrestato, condotto nella locale caserma di Castelfidardo dove venivano espletate le formalità di rito, è stato infine tradotto e recluso nella Casa Circondariale di Ancona-Montacuto.

 

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