Camerano – Ogni anno è la stessa storia, in prossimità del 31 dicembre le varie amministrazioni comunali decidono come gestire la questione botti di Capodanno. C’è chi in modo intransigente li vieta su tutto il proprio territorio: un’ordinanza puntualmente disattesa dai più che a mezzanotte del 31 ne scoppiano di tutti i generi e colori, complice l’impossibilità della polizia municipale di controllare considerata la vastità del fenomeno.
C’è chi, consapevole di ciò, non emana ordinanze ma invita ad un uso responsabile e all’acquisto dei botti legali, quelli cioè venduti nei negozi autorizzati e muniti di etichetta. È il caso del Comune di Camerano che invita all’uso del buonsenso e ricorda le buone regole di utilizzo:
- L’uso irresponsabile dei fuochi pirotecnici, può provocare lesioni a persone e animali oltre al danneggiamento di beni pubblici e privati.
- A farne le spese di solito sono i ragazzi che utilizzano in modo poco cauto i “botti”, a seguire gli animali, gli anziani e i cardiopatici che indirettamente subiscono traumi anche con conseguenze gravi.
- Non di poco conto è l’inquinamento atmosferico e la spazzatura che c’è nelle strade subito dopo i “fuochi”.

«Confido per questo sul senso civico, la sensibilità, lo spirito di collaborazione e invito tutti a ridurre al minimo l’uso di materiale pirotecnico – le parole dell’assessore Costantino Renato – in particolare nei luoghi pubblici e nei luoghi privati da cui possano essere raggiunte o interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico, e a segnalare alle forze dell’ordine qualsiasi situazione che possa sembrare pericolosa o contro la normale quiete e sicurezza pubblica».
Con una raccomandazione: chi li usa ha l’obbligo di pulire l’area pubblica utilizzata. E non si dimentichi che i nostri amici a quattro zampe – tranne rare eccezioni – hanno una paura folle dei botti.
Consapevoli che la maggior parte di queste raccomandazioni andranno puntualmente disattese, non ci resta che aspettare il bollettino di guerra del 1° gennaio fatto di corse in ospedale, dita mozzate, ustioni di vario grado e ferite in genere.
di Paolo Fileni