12 Gen Camerano – Anno nuovo vandalismi di sempre
La mancanza del rispetto dei beni comuni continua a fare danni
Camerano – C’è un vecchio detto, diffusissimo in rete, che recita: “La madre degli imbecilli è sempre incinta”. Per questi ultimi, provo a tradurre: “non esiste contraccettivo capace di arginare la stupidità dell’uomo”.
Prima di entrare nel merito di una premessa così dura e diretta, però, vorrei elencare i sinonimi di ‘imbecille’ previsti dalla lingua italiana, giusto per capire la vastità degli aventi diritto al titolo: 1) stupidi, 2) scemi, 3) scimuniti, 4) sciocchi, 5) dementi, 6) stolti, 7) mentecatti, 8) ebeti. Una congrega numerosa, non c’è che dire.
Che comunque ha i rispettivi contrari: 1) intelligenti, 2) saggi, 3) svegli, 4) furbi, 5) equilibrati, 6) astuti, 7) sani di mente, 8) scaltri. Fantastica la lingua italiana!
Entriamo nel merito della premessa. Con una domanda: come si può essere così imbecilli da danneggiare o distruggere un bene comune, un bene, cioè, che appartiene alla collettività e dunque anche a chi lo danneggia o distrugge? Un bene che, una volta distrutto, va rimpiazzato. A spese della collettività, e dunque a spese anche di chi ha concorso a distruggerlo.
Non esiste una risposta. Almeno, se c’è non la conosco. Forse è per questo che è stato coniato il termine ‘imbecille’ con le sue 50 sfumature di grigio. Una risposta la vorrei da quel o quegli imbecilli che non più tardi di due giorni fa hanno fatto saltare per aria gli orinatoi pubblici di piazza Sant’Apollinare, conosciuta da tutti come piazza delle erbe.
Una risposta la vorrei da chi ha divelto le paline segnaletiche di via Scandalli angolo via Barbini e dell’area antistante la tensostruttura. O da chi ha danneggiato il bagno vicino al bellavista fuori porta. O i corrimano e le panchine dei giardinetti… l’elenco è infinito.
Ho provato a coinvolgere nella mia riflessione l’assessore Costantino Renato che per i vari ruoli ricoperti conosce a fondo il tema.
«È l’ennesimo atto vandalico che prende di mira un bene pubblico – la risposta dell’assessore, che spiega – il bagno di piazza Sant’Apollinare è stato oggetto negli anni di danneggiamento del wc, degli urinatoi e del lavandino. È stata imbrattata la parte esterna, si è arrivati perfino a sporcare con gli escrementi muri e pavimentazione interna: hanno fatto i graffiti con la cacca!
Ultimamente i fenomeni sono diminuiti grazie al lavoro paziente di controllo effettuato dai carabinieri e dalla polizia locale, ma tra il 2011 e il 2014 alcuni luoghi erano stati presi di mira in modo sistematico e con modalità che sembravano ossessive e maniacali».
Sarebbe comodo scaricare il problema alla mala gestione di amministrazioni cieche o menefreghiste, ma non pare sia così. Anche perché quando il problema nasce all’interno di una comunità, e tocca l’educazione del singolo, è la gente tutta che deve interrogarsi e attrezzarsi per risolverlo.
«Con le poche risorse economiche a disposizione si cerca periodicamente di restituire al paese quel magnifico patrimonio ambientale che possiede – continua l’assessore – ma purtroppo puntualmente il tutto viene vanificato dall’inciviltà di poche persone.
Qui la politica e la buona o cattiva gestione dei beni comuni c’entrano ben poco, l’unica responsabile è l’ineducazione e l’omertà di alcuni».
Educazione, senso civico, rispetto. Tre valori che, se messi in atto e fatti propri, renderebbero inutili telecamere di videosorveglianza e spese fuori dall’ordinario. Ma quanto ci appartengono davvero?