05 Gen Barriere architettoniche: diffidati i Comuni delle Marche e la Regione
Le associazioni Luca Coscioni e Radicali Marche invitano gli enti all’adozione del Peba. In difetto, adiranno le vie legali
La cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” e l’associazione “Radicali Marche” hanno trasmesso una diffida, a tutti i Comuni delle Marche e alla stessa Regione, per chiedere l’adozione del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche).
In base alla normativa attualmente in vigore (legge n 41 del 1986, art. 32, commi 21 e 22, così come modificata ed integrata dalla Legge n. 104 del 1992, art. 24, comma 9, nonché dell’art. 5 della legge della Regione Marche n° 52 del 1990) infatti, è fatto obbligo ai Comuni, alle Provincie e alle Regioni, di programmare le opere di abbattimento delle barriere architettoniche/sensoriali presenti nei luoghi pubblici di propria competenza, mediante la redazione e l’annuale aggiornamento di specifici Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), e dal 1992 anche dei Piani di accessibilità urbana (PAU).
Inoltre l’ente regionale, in base alla citata normativa, ha una funzione di controllo ed eventualmente di sostituzione sulle Provincie e sui Comuni, destinatari anch’essi dell’obbligo di redigere i rispettivi PEBA, in relazione al loro effettivo adempimento con l’obbligo, in caso di mancata adozione dei PEBA, di nominare un Commissario ad hoc per la loro adozione.
Le associazioni “Luca Coscioni” e “Radicali Marche” hanno dato 90 giorni di tempo alla Regione e ai Comuni delle Marche per rispondere in merito alla redazione del PEBA, suggerendo di prendere esempio dal Comune di Loreto che lo ha adottato con la delibera 287 del 12 dicembre 2017 (dopo che il 25 gennaio del 2017 le stesse associazioni avevano presentato una denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Ancona).
Dopodiché, avvertono le due associazioni in una nota: «se le risposte non ci saranno ci riserviamo di agire per vie legali».
redazionale