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Ascani dice no al Ceta, l’accordo di libero scambio fra UE e Canada

Castelfidardo. Trasferta europea per il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani che ieri è stato a Bruxelles nella sede del Parlamento UE con una nutrita delegazione di primi cittadini per opporsi all’approvazione del trattato di libero scambio con il Canada, noto con l’acronimo Ceta: Comprehensive economic and trade agreement. Un trattato tra l’UE e il Canada negoziato di recente che, una volta applicato, offrirà alle imprese europee nuove e migliori opportunità commerciali in Canada e sosterrà la creazione di posti di lavoro in Europa. Eliminerà i dazi doganali, porrà fine alle restrizioni nell’accesso agli appalti pubblici, aprirà il mercato dei servizi, offrirà condizioni prevedibili agli investitori e contribuirà a prevenire le copie illecite di innovazioni e prodotti tradizionali dell’UE.

Un'immagine delle tante proteste inscenate in Belgio contro il trattato commerciale fra Unione Europea e Canada

Un’immagine delle tante proteste inscenate in Belgio contro il trattato commerciale fra Unione Europea e Canada

L’accordo rispetterà pienamente le norme europee in settori quali la sicurezza alimentare e i diritti dei lavoratori. Il CETA contiene anche tutte le garanzie necessarie per far sì che i vantaggi economici ottenuti non vadano a scapito della democrazia, dell’ambiente o della salute e della sicurezza dei consumatori. La Commissione ha reso pubblico il suo mandato negoziale nel dicembre 2015. I sindaci sono contrari a questo trattato perché, ufficialmente nato per creare posti di lavoro e per incrementare la crescita economica, in realtà non favorirebbe il bene dei cittadini ma esclusivamente, e in modo massiccio, solo le grandi multinazionali.

Marie Arena, alla Commissione europea, spiega l'iter che ha portato alla situazione odierna sul Ceta

Marie Arena, alla Commissione europea, spiega l’iter che ha portato alla situazione odierna sul Ceta

Si prefigura quindi come un trattato completamente sbilanciato a favore delle grandi aziende, che avrebbero il potere di rivalersi sui governi nel caso questi ponessero in essere normative che a loro giudizio le ostacolerebbero. Ciò può accadere attraverso lo strumento dell’arbitrato internazionale, che permette alle aziende di discutere direttamente con gli Stati, come se fossero tra pari, e senza l’intervento di un tribunale. Ed è proprio questo il nodo: considerare le industrie (tramite i loro avvocati), come entità in grado di comminare multe a un’amministrazione pubblica rea di fare leggi (a protezione dell’ambiente o a protezione dei diritti dei lavoratori), ritenute d’ostacolo alla priorità numero uno: il business.

Mentre ci possono essere importanti guadagni economici dall’esportazione di beni come auto e tecnologia, sul cibo questa logica fa acqua. Filiere più lunghe e distanti, con più passaggi, significano più distanza fra produttori e consumatori, meno trasparenza, meno buon senso nella gestione delle limitate risorse ambientali, meno economia locale.

Dopo il meeting e gli interventi dei rappresentanti delle varie liste e città, è stata sottoscritta una precisa presa di posizione per bloccare la firma del Ceta che potrebbe avvenire entro la fine dell’anno senza ratifica da parte degli Stati membri.

Il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, M5s

Il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, M5s

Attraverso lo strumento dei social, il sindaco Ascani annuncia: «Ho appena firmato la dichiarazione di contrarietà al Ceta, trattato di libero scambio fra Canada e Europa, che avrà ripercussioni devastanti per l’agricoltura e gli allevamenti italiani».
L’accordo è momentaneamente bloccato grazie alla firma contraria della Federazione della Vallonia, una piccola regione belga che si è ribellata al trattato. A dimostrazione del fatto che tutto si può fare se si ha il coraggio di farlo!