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Ancona – Licenziamenti alla Popolare di Bari mascherati da trasferimenti?

A denunciarlo è la Fisac/Cgil Ancona e Marche

Ancona, 10 luglio 2018 – Sembra un incubo ma è la triste realtà: il trasferimento al Call Center di Teramo dei quattro dipendenti in servizio presso la filiale di Ancona su un totale di sei, si configura come un vero e proprio invito all’autolicenziamento.

Infatti, per presentarsi al lavoro alle 8,15 a Teramo, dalle Marche centro-nord e utilizzando i mezzi pubblici bisogna partire alle prime luci dell’alba per poi rientrare a casa a notte fatta! Quindi, vista l’impossibilità di attuare questa soluzione, il lavoratore è costretto a prendere casa a Teramo.

Con conseguenze non facili da accettare: stravolgimento della vita familiare (i lavoratori interessati hanno quasi tutti mogli/mariti e figli), raddoppio dei costi di gestione (due affitti, doppie bollette per le utenze, notevole incremento della spesa per i pasti, spese di trasporto…), e notevoli problemi di carattere psicologico che la situazione potrebbe comportare.

Oltretutto, se l’attività che sono chiamati ad espletare è quella di operatore telefonico, non si capisce perché la suddetta attività non possa essere svolta in una sede logisticamente di più facile fruibilità, come d’altronde già attuato in altre realtà bancarie.

Tirate le somme, sembra fin troppo chiara l’intenzione della Popolare di Bari di liberarsi dei dipendenti.

L’ulteriore denuncia degli accadimenti arriva da Fisac/Cgil Ancona e Marche che dichiara: «Nei confronti del comportamento irresponsabile della banca in questione, abbiamo già messo in atto ogni azione possibile per proteggere i lavoratori e le loro famiglie».

 

redazionale

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