Camerano, 31 ottobre 2018 – I commercianti del centro storico si ribellano all’inefficienza e all’immobilismo dell’Amministrazione Del Bello, rea di non aver mosso un dito per affrontare il loro disagio lavorativo, e di non aver messo in campo iniziative per migliorare la fruibilità del centro.

Un centro, in sofferenza da anni, che sta morendo mese dopo mese, con diverse attività commerciali chiuse e mai sostituite. In Piazza Roma, solo per citare qualche caso, si è persa la Banca, la farmacia un negozio d’abbigliamento, una trattoria e alcuni uffici, punti di aggregazione nevralgici per lo sviluppo commerciale e sociale di quell’area.
Consapevoli di un degrado che dipende da loro solo in minima parte, i commercianti sono insorti e hanno inviato una lettera all’Amministrazione – datata 11 aprile 2018 con oltre 24 firme – per denunciare il brusco rallentamento delle loro attività, imputandogli gran parte delle responsabilità, un immobilismo assoluto e una mancanza totale, sul piano politico, di una strategia di sviluppo per la salvaguardia delle attività economiche cameranesi.

Lettera che a oggi, siamo al 31 ottobre, non ha mai ricevuto una risposta. Così come non hanno mai ricevuto risposte lettere di denuncia simili inviate più volte a Palazzo. E questo comportamento di chi amministra Camerano la dice lunga sulla supponenza dei singoli assessori coinvolti; o sul fatto che chi dovrebbe accollarsi il problema cercando soluzioni – magari convocando i commercianti intorno a un tavolo – non ha la minima idea di cosa e come fare.
Ora, alla denuncia esplicita dei commercianti si è aggiunta una interrogazione da parte di Lorenzo Rabini, capogruppo della lista di minoranza Operazione Futuro. Nell’interrogazione, che dovrebbe essere discussa nel prossimo Consiglio comunale, Rabini denuncia la gravità «dell’atteggiamento quasi di superficialità ed insufficienza con cui non sono stati mai dati riscontri formali alle lamentele, alle richieste e alle osservazioni e riflessioni del commercianti del nostro centro storico».

Fino a rimarcare che «rimbomba dal punto di vista politico, l’assenza di un progetto vero e serio per le attività economiche della nostra cittadina, (le isolate iniziative anche importanti sono spesso il frutto di privati o società che si fanno largo da soli) … aspetti che ci fanno capire che un vero tavolo istituzionale per il lavoro non si è mai costituito».