28 Ott Torino: andare a cena fuori dietro le sbarre
Torino.«Sabato sera andiamo a cena fuori?»
«Meglio dentro». La risposta va intesa proprio “dentro”, ossia dietro le sbarre.
La scorsa settimana ha aperto i battenti “Liberamensa”, il primo ristorante dentro una prigione. Si trova nella casa circondariale delle Vallette di Torino, uno dei penitenziari più grande del Piemonte.
Al momento, al motto di “liberiamo il gusto”, il ristorante è frequentabile il venerdì e sabato sera, su prenotazione. Per informazioni: www.liberamensa.org.
I coperti sono una cinquantina e la cucina offre un menù degustazione a 30 euro, bevande escluse.
Servizio e cucina sono gestiti direttamente dai detenuti. Nel complesso sono 16, sotto la cooperativa Ecosol. È una realtà che già opera all’interno della struttura. Liberamensa è un suo marchio, insieme a Farina nel sacco, già presente alle Vallette con una panetteria.
«Ci piace pensare che questo ristorante possa essere preso come una testimonianza diretta, attraverso la qualità della sua offerta, di come si possano raggiungere risultati positivi, anche in un contesto particolarmente difficile – spiegano gli ideatori – il “cambiamento” si può raggiungere in qualsiasi realtà se alla base c’è un’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno dei soggetti coinvolti».
Torino ha visto nascere ristorante ovunque: sui tram, in fabbriche dismesse e persino in chiese sconsacrate. Quello nel carcere è davvero unico. Dietro, c’è anche un esperimento architettonico. È l’interior design che entra in un luogo “debole” come un penitenziario.