È stato un successo anche quest’estate la consueta mostra di esperimenti radiotecnici curata da Angelo Olivieri presso il Centro civico “Due sorelle” di Sirolo.
“Fantastico, complimenti!”; “Dopo 40 anni che vengo in vacanza a Sirolo, finalmente qualcosa di interessante!”; “W la scienza!!!!” Queste sono solo alcune delle recensioni scritte dai visitatori sul libro dei commenti, a testimonianza dell’alto indice di apprezzamento da parte di sirolesi e turisti che ogni sera, durante l’estate, entrano a visionare gli esperimenti, ad ascoltare le storie e gli aneddoti raccontati da un vero amante della radiotecnica.
Angelo Olivieri, ricercatore e curatore della Mostra della Radio di Sirolo, si è diplomato presso il prestigioso Istituto Tecnico Industriale Montani di Fermo e ha lavorato per anni come agente di commercio di componenti elettrici ed elettronici per numerose aziende.
Originario di San Ginesio (MC), ha vissuto in Centro Italia, al Nord e infine nel 1973 si è stabilito con la sua famiglia a Sirolo.
La Mostra ripercorre le tappe della storia della radio e presenta alcuni dei maggiori esperimenti realizzati attorno alla fine del 1800, quando il mondo iniziava a conoscere per la prima volta l’elettricità e la potenzialità delle onde elettromagnetiche.

Alla mostra sono presenti le apparecchiature più insolite, da bussole fatte in casa a motori magnetici ed elettrici primordiali. Dal misuratore dell’energia prodotta da proprio corpo, al Coherer – invenzione del marchigiano Temistocle Calzecchi Onesti di Lapedona in quel di Fermo -. Per passare alla riproduzione del telegrafo senza fili di Marconi, all’oscillofono, alla radio a diodi, al generatore di Van Der Graff, al trasformatore ad altissima tensione e frequenza di Tesla che riesce ad accendere le lampade al neon a distanza. Per poi finire, novità del 2016, con la macchina di Wimshurst.
Tutte le macchine e i marchingegni esposti sono stati realizzati dallo stesso Olivieri. Lo abbiamo incontrato al Centro civico per capire meglio la sua passione e per ascoltare dalla sua voce la storia della mostra.
Olivieri, da dove nasce questo suo interesse?
In parte dagli studi intrapresi da ragazzo, ma molto per mia curiosità personale. Leggevo e mi informavo continuamente sulle apparecchiature e sugli esperimenti di elettrotecnica e magnetismo della fine del 1800. Devo molto alla mia manualità, che mi ha aiutato a realizzare negli anni tanti esperimenti, perché non basta solo leggere e informarsi, la soddisfazione più grande è mettere in pratica e far funzionare il tutto!
Com’è nata l’idea della Mostra della Radio a Sirolo?
Ho frequentato per tanti anni fiere di elettronica e mostre di settore, così ho pensato di fare anche a Sirolo un’esposizione con gli esperimenti realizzati nella soffitta di casa mia.
Ho organizzato la mia prima mostra 15 anni fa al Circolo culturale in piazza di fronte alla chiesa, poi nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia e infine da circa 10 anni siamo qui al Centro civico “Due sorelle” di Sirolo.
I suoi occhi si illuminano quando spiega il funzionamento del telegrafo senza fili. Qual è il suo ricercatore preferito?
Sicuramente Guglielmo Marconi, perché è stato un inventore con tre qualità fondamentali: intelligenza, intuito e padronanza dell’inglese, grazie a sua madre che era irlandese. Non aveva nessun titolo accademico e aveva frequentato solo la scuola elementare, ma nel 1909 Marconi ricevette il premio Nobel per la fisica! Quelle tre caratteristiche gli permisero di realizzare invenzioni ed esperimenti che, evoluti nel tempo, portarono allo sviluppo dei più moderni sistemi di radio-comunicazione, dalla radio alla tv, fino agli attuali smartphone. È cominciato tutto da lì, da quel telegrafo senza fili!

Alla mostra è un continuo via vai di curiosi e Angelo Olivieri si appassiona ad illustrare le proprie apparecchiature ai visitatori, ama il confronto con gli esperti e si diverte a far domande a trabocchetto a tecnici, periti o giovani studenti di ingegneria.
Occhi fieri e curiosi, Olivieri sta già pensando al prossimo esperimento, il generatore di Hertz, che sarà la novità della Mostra della prossima estate.