Osimo. Domenica 25 settembre, a partire dalle ore 17.15 presso la Sala del consiglio comunale di Osimo, avrà luogo la cerimonia di consegna del Premio Nazionale Renato Benedetto Fabrizi. Un riconoscimento voluto dalla sezione dell’Anpi che giunge, quest’anno, alla sua dodicesima edizione.
Istituito nel 2004, su proposta dell’allora presidente Armando Duranti e dal figlio Niccolò, attuale presidente dell’associazione eletto ad aprile di quest’anno, il premio rivolge la sua attenzione a coloro, singoli cittadini o associazioni, che si adoperano con ogni mezzo a favore della memoria storica dell’antifascismo, della difesa della Costituzione e della salvaguardia dei diritti umani in generale.
Il premio deve il nome a Renato Benedetto Fabrizi (1910-1937), antifascista osimano perseguitato, arrestato, condannato all’esilio e infine morto a Larino, in Molise, dove era stato relegato perché a capo della cellula comunista denominata Banda Ragno operante a Osimo tra il 1930 e il 1932. Il merito di quello che fu uno dei padri della Resistenza, non è stato solo di carattere militare, ma anche culturale: il verbale dell’interrogatorio a cui venne sottoposto dalla questura di Ancona all’indomani del suo arresto per antifascismo, ritrae un uomo amante della lettura e che si adoperava a divulgare fra i compagni libri di vario genere.
Da qui la scelta di nominare una sezione del premio: Cultura è memoria, e indirizzarlo a chi si distingue a favore dei diritti e della libertà attraverso gli strumenti della comunicazione, dalla letteratura alla didattica, passando per il giornalismo e la ricerca storica. La seconda sezione del premio è invece intitolata: Interpreti della Libertà, ed è assegnato a partigiani o patrioti civili ancora in vita.
Un’iniziativa dal grande valore socio-culturale che negli anni ha valicato gli originari confini locali. Dal 2009, infatti, grazie alla collaborazione con l’Anpi Marche e quella provinciale di Ancona, il progetto ha assunto un ruolo di prim’ordine e ha esteso l’invito anche a personalità provenienti da altre zone d’Italia. Dopo l’assemblea nazionale di Chianciano, a partire dall’anno 2010, il Comitato Nazionale ha deciso di adottare il premio osimano.

Quest’anno, il primo riconoscimento omaggia il settantesimo anniversario del voto femminile. Ad essere premiato sarà infatti il Centro studi Joyce Lussu di Porto San Giorgio che porta avanti da anni gli ideali e le passioni della donna da cui prende il nome. Scrittrice, traduttrice e poetessa, Joyce Lussu, all’anagrafe Gioconda Beatrice Salvatori Paleotti, sposata in seconde nozze con lo scrittore e politico Emilio Lussu, è stata partigiana nelle brigate Giustizia e Libertà, dove ha raggiunto il grado di capitano, ruolo che le è valsa la medaglia d’argento al valor militare. Nel periodo post-bellico e fino alla morte, avvenuta nel 1998, la combattente di origine fiorentina ha continuato la sua lotta a favore dell’antifascismo e della libertà dei popoli. A ritirare il premio Fabrizi, sarà la presidente del Centro studi Grazia Vergari.

Femminile è anche il secondo riconoscimento, rivolto questa volta a Sandra Bonsanti, giornalista, scrittrice e politica italiana, eletta nel 1994 alla Camera dei deputati per la coalizione dei Progressisti e membro della commissione parlamentare antimafia durante la XII legislatura. Attualmente direttrice del quotidiano Il Tirreno, la Bonsanti ha redatto, a quattro mani con Angelo Agostini, la Carta dei doveri del giornalista ed è sempre stata in prima fila tra coloro che condannano aspramente il potere, motivo che l’ha portata a fondare, nel 2002, insieme a Gustavo Zagrebelsky, l’associazione politica e culturale Libertà e Giustizia, a difesa della Costituzione.
Tra i premiati sarà presente anche Felice Casson, magistrato e politico di fama nazionale, dal 2006 senatore della Repubblica e da anni impegnato nella difesa della Costituzione, intesa quale unico strumento di lotta nei confronti di mafia, terrorismo e corruzione.

Il quarto e ultimo titolo verrà assegnato alla Caritas italiana. Il suo fondatore, Monsignor Giovanni Nervo (1918-2013), oltre ad essere stato attivo nella lotta partigiana in qualità di staffetta, è riuscito a creare un organismo capace di unire al messaggio sociale della Chiesa Cattolica, i valori democratici alla base della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e della carta costituzionale. Nella sua attività ha mostrato sempre una particolare attenzione alle strategie atte a difendere lo sviluppo integrale dell’uomo, la giustizia sociale e la pace.

A ciascun premiato verrà consegnata un’opera litografica, apposita e numerata, del maestro d’arte Romolo Augusto Schiavoni, scultore nato a Osimo nel 1921, scomparso nel 2008 e autore di numerosi monumenti e opere grafiche sulla Resistenza osimana e marchigiana.